Scuola

Obbligo vaccinale incostituzionale: risarcimento per docenti e Ata sospesi

Alla vigilia di una serie di riaperture e di rimozione di obblighi legati alla pandemia, dal Green Pass all’obbligo vaccinale stesso, sorgono nuovi dubbi sulla costituzionalità dell’obbligo vaccinale imposto per diversi mesi ai lavoratori, pena la sospensione dalla loro attività lavorativa con mancato pagamento degli stipendi. Sulla questione il CGA Sicilia rimanda alla Corte costituzionale e i sindacati si schierano dalla parte di docenti e ATA sospesi che a questo punto potrebbero essere risarciti, se davvero fosse riconosciuta l’incostituzionalità dell’obbligo.

Sollevata questione di legittimità costituzionale

Tutto nasce dal fatto che il Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia scioglie la riserva e annuncia di voler sollevare questione di legittimità costituzionale sulla norma che ha impedito a un tirocinante del Policlinico di Palermo la frequenza dei locali dell’ateneo palermitano.

Una situazione che non è sfuggita ad Anief sindacato dalla prima ora contrario all’obbligo vaccinale che impediva a chi si rifiutava di poter lavorare. Il sindacato dunque si costituirà in giudizio alla Consulta attraverso l’istituto dell’amicus curiae.

Personale sospeso potrebbe essere risarcito

Si attende un pronunciamento da parte della corte costituzionale sulle questioni di illegittimità disposte sulla sospensione dal lavoro per il personale sanitario dal Tar Lombardia e sulla mancata erogazione dell’assegno alimentare per il personale sospeso dal Tribunale di Catania. Da parte della Corte di giustizia europea invece si attende un pronunciamento sulla legittimità comunitaria pregiudiziale sollevata dal Tribunale di Padova.

Potrebbe dunque sbloccarsi la situazione relativa a più di 3 mila ricorsi presentati sul tema da Anief, per difendere i diritti di insegnanti, amministrativi, educatori della scuola ma anche docenti e personale amministrativo universitario insieme a Udir per i dirigenti scolastici.

“Il personale sospeso – specifica l’Anief – potrebbe essere risarcito in caso di esito positivo del contenzioso presso la Consulta e la CGUE.” Una situazione he nelle prossime settimane potrebbe essere in continua evoluzione e portare a sviluppi anche successivi alla fine dello stato di emergenza previsto per il 31 marzo.