Scuola

Arretrati contratto scuola: in arrivo 2mila euro a ciascun dipendente

Ha subito una brusca frenata la trattativa per ufficializzare il rinnovo del contratto della scuola, che porti in busta paga per i docenti l’aumento atteso e la possibilità di ottenere gli arretrati che spettano di conseguenza. Un aumento che dovrebbe consentire di recuperare, parzialmente, il gap con gli altri stipendi riservati alla pubblica amministrazione e che in generale consenta al personale scolastico di ottenere un riconoscimento mensile economico più adeguato all’inflazione, costituendo anche un segnale della volontà di valorizzare la professione.

Adeguare gli stipendi all’inflazione

“Abbiamo chiesto al Ministro Bianchi di inviare l’atto di indirizzo al Ministero della Funzione Pubblica per rinnovare il contratto”, spiega il Presidente Anief Marcello Pacifico, aggiungendo “i prezzi aumentano, il contratto è scaduto da più di tre anni e c’è quindi bisogno da subito di adeguare gli stipendi all’inflazione, ma anche di dare degli aumenti stipendiali al personale che non ha più un aumento da diversi anni”.

“Erano previsti almeno 107 euro di aumento – ricorda il sindacalista – pari a 2.000 euro di arretrati, che rappresentano il minimo che il personale dovrebbe avere subito. Ma tutto questo non basta, abbiamo chiesto al Governo risorse aggiuntive per finanziare anche delle specifiche indennità, che vanno a ristorare il lavoro svolto da più di 1 milione fra insegnanti, amministrativi ed educatori della scuola italiana”.

Restituire dignità ai docenti

Oltre all’aumento, che come detto per i sindacati è il minimo che ci si potesse aspettare per restituire dignità ai docenti, è stato richiesto di inserire nel contratto anche specifiche indennità, che consentano di compensare i maggiori rischi o sacrifici del personale. “Per il rinnovo del contratto abbiamo chiesto al governo quelle risorse che aveva promesso a maggio: si parla di 107 euro in media come aumento e più di 20mila euro di arretrati”, afferma Marcello Pacifico, Presidente dell’Anief.

Non è la cifra giusta, non è quello che basta al personale della scuola – ribadisce il sindacalista -. Abbiamo richiesto risorse aggiuntive fra quelle promesse ed abbiamo richiesto anche delle specifiche indennità“.

Indennità di burnout

“Fra queste – ricorda Pacifico – è importante l’indennità di sede per chi lavora lontano dalla propria residenza. C’è poi una indennità di burnout con una finestra per le pensioni, una indennità per il rischio Covid per tutto il lavoro svolto durante questa pandemia e, soprattutto, una indennità di incarico per tutto il personale precario -. Questo infatti non dovrà più ricorrere per avere quella parità di trattamento che gli spetta, ma avrà la giusta retribuzione, la stessa che viene data anche al personale di ruolo”.