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Organico Covid Ata: a chi verrà prorogato il contratto e a chi no

I dirigenti scolastici riceveranno in questi giorni istruzioni dal Ministero per gestire la delicata questione dei rinnovi dei contratti Covid Ata in scadenza a fine dicembre 2021. E’ ormai stata ufficializzata una copertura parziale delle proroghe dei contratti Covid, per cui al momento bisogna rassegnarsi all’idea che molti dipendenti Ata resteranno a casa da gennaio. Dovranno farsene una ragione i diretti interessati, i più penalizzati da questa situazione. Ma anche i dirigenti scolastici e in generale tutto il mondo della scuola, perchè quella dei dipendenti Covid sarà un’assenza che si farà sentire da gennaio in avanti.

In tanti resteranno a casa

I 100 milioni stanziati dal Governo bastano a coprire a malapena la metà dei contratti in essere, ragion per cui 14 mila dipendenti Covid dovranno rassegnarsi all’idea di non veder prolungato il proprio contratto. Sfuma la possibilità di rinnovare per tutti fino a marzo 2022, per poi sperare di trovare ulteriori fondi per un rinnovo che avrebbe avuto validità fino a giugno 2022.

Istruzioni a breve

Lo ha di fatto ufficializzato il Ministero, spiegando che “ci saranno 400 milioni per permettere alle scuole di continuare ad avvalersi del personale aggiuntivo assunto a settembre per gestire meglio l’emergenza sanitaria. La misura riguarda sia docenti che Ata. Daremo a breve ai dirigenti scolastici informazioni su come dare continuità a questi contratti in scadenza“.

A chi rinnovare e a chi no

Di questi 400 milioni, 300 saranno stanziati per rinnovare i contratti di tutti i docenti Ata. Per loro, nessuna brutta sorpresa. I restanti 100 milioni andranno invece investiti nei rinnovi di scarsi 8000 dipendenti Ata appartenenti all’organico Covid. Chi vedrà rinnovato il proprio contratto? Al momento non è dato saperlo. Sulla questione sta ragionando il Ministero, che in questo senso ha già annunciato che darà istruzioni operative ai dirigenti scolastici nei prossimi giorni. E’ facile pensare che possa essere lasciata autonomia ai dirigenti scolastici stessi, i più indicati per riuscire a individuare i dipendenti più funzionali alle esigenze scolastiche, cui dare la priorità per rinnovare il contratto.