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Sì al rinnovo Contratto Covid anche per il personale Ata, ma non solo

Fumata bianca per la proroga dei Contratti Covid anche per gli Ata. La decisione è stata presa nell’ambito di quattro emendamenti elaborati dai partiti di maggioranza, capaci di trovare un’intesa di massima che dovrebbe portare nei prossimi giorni all’approvazione in commissione bilancio. Gli altri emendamenti riguardano sempre la scuola e prevedono una proroga fino al 2023/24 delle scuole sottodimensionate, 35 milioni alle scuole dell’infanzia paritarie e 10 milioni in più ai presidi per la retribuzione di posizione.

Un’esclusione inaccettabile

Un provvedimento importante quello che riguarda il personale tecnico e amministrativo della scuola, in un primo momento tagliato fuori dai finanziamenti che invece consentivano il rinnovo dei contratti Covid per i docenti. Da allora una vera e propria protesta si era andata formando raccogliendo le voci dei sindacati e delle forze politiche che si sono fatte promotrici della delusione dei dipendenti in procinto di essere licenziati, ma non solo.

A testimonianza dell’importanza del loro ruolo, molto forte era stata anche la protesta da parte dei dirigenti scolastici che non avevano avuto problemi a sottolineare le difficoltà enormi che il venir meno di questa forma lavoro avrebbero portato alle scuola da gennaio. Alcuni dirigenti scolastici avevano messo in dubbio la capacità delle scuole di proseguire con il tempo pieno, altre addirittura avevano minacciato di dover tenere chiuse le scuole. Reazioni forse eccessive, soprattutto queste ultime, ma che in ogni caso testimoniano in maniera inequivocabile come non si potesse prescindere dal rinnovo dei contratti Covid anche per gli Ata.

La battaglia dei sindacati non finisce qui

Il rinnovo fino a giugno è solo il primo passo nella battaglia che i sindacati stanno portando avanti in queste settimane. L’obiettivo dichiarato è quello di arrivare a far assumere nell’organico di diritto dal prossimo anno il personale facente parte del contingente Covid, in virtù di un’emergenza che certamente non cesserà a breve, e di una necessità generalizzata degli istituti di rimpolpare la propria forza lavoro. Esigenze che riguardano il personale docente, ma anche e soprattutto quello tecnico e amministrativo.

Una battaglia questa che potrà essere vinta più avanti, e che comunque inizierà solo dopo che sarà ufficializzato il rinnovo fino a giugno del contingente Covid Ata, cosa che ormai sembra praticamente certa.