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Proroga contratti Covid Personale Ata: cosa accadrà dal 30 dicembre 2021

Una petizione su Change.org, un emendamento presentato in Parlamento. L’attenzione attorno al problema della proroga dei contratti dell’organico Covid relativi al Personale Ata resta alta, ma da parte dei diretti interessati continua a serpeggiare anche un certo pessimismo, inversamente proporzionale ai giorni che mancano alla fine dei contratti in vigore e direttamente proporzionale al silenzio che regna sovrano da parte di chi dovrebbe dare qualche segnale di speranza.

Tutti coinvolti, non solo i dipendenti licenziati

E così se i docenti appartenenti all’organico Covid possono contare su un rinnovo che è stato già finanziato da parte del Governo, non altrettanto possono dire i lavoratori appartenenti al Personale Ata assunti nell’ambito dell’organico Covid legato alla pandemia. Diretti interessati dal punto di vista lavorativo ed economico, ma non unici spettatori di una vicenda che riguarda in molti: dirigenti scolastici, docenti, genitori degli alunni, alunni stessi, anche se forse meno consapevoli, sono tutti coinvolti e rischiano di essere penalizzati dalla ‘non’ decisione che si sta materializzando.

La fiducia che sarà sicuramente messa sulla manovra di bilancio, rischia di non far passare il provvedimento che consentirebbe la proroga anche per il Personale Ata dei contratti Covid fino a giugno 2022.

Cosa accadrà dal nuovo anno

Quello che accadrà il 30 dicembre è dunque chiaro a tutti: saranno licenziati i collaboratori scolastici e assistenti amministrativi assunti in organico Covid (ma qualcuno, a causa dei fondi terminati, è già rimasto a casa o ci resterà nei prossimi giorni, comunque prima della scadenza prevista del contratto a fine anno).

Molti dirigenti scolastici temono di non riuscire a garantire più il tempo pieno nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, dove ci sono a piano almeno 3 collaboratori scolastici che si alternano nei turni. Se si riducono i bidelli a 2 per piano, in virtù della mancata proroga, un bidello dovrà lavorare nel turno mattutino e un altro nel turno pomeridiano. Cosa che renderebbe impossibile garantire pulizia e sicurezza degli edifici, indispensabili ai tempi del Covid.