Scuola

Giornata della disabilità 2021 scuola primaria: doppie difficoltà ai tempi del Covid

Il 3 dicembre si celebra la giornata della disabilità 2021, un momento importante per riflettere sulla strada che c’è ancora da fare per promuovere l’uguaglianza per le persone con disabilità in tutti i settori della società. La giornata della disabilità è stata proclamata per la prima volta dalle Nazioni Unite nel 1992. Lo scopo è quello di promuovere i diritti dei disabili e proteggere il benessere delle persone con disabilità.

Il 16% della popolazione globale

Una giornata che interessa tantissime persone, se si considera che secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa il 16% della popolazione globale ha una qualche forma di disabilità. Disabilità di cui non sempre la società si rende conto e si occupa a sufficienza.

A questo servono giornate celebrative come queste: contribuire ad eliminare le barriere che limitano l’inclusione delle persone con disabilità.

Ogni anno la giornata della disabilità promuove un tema specifico sul quale concentrarsi. Il tema di quest’anno è “Lotta per i diritti nell’era post-COVID”. Un tema che mette al centro le difficoltà con cui devono convivere le persone con disabilità in un periodo ancora più difficile come quello della pandemia.

Promuovere la consapevolezza delle disabilità invisibili

Lo scopo della Giornata internazionale delle persone con disabilità di quest’anno è promuovere la consapevolezza delle disabilità invisibili e dell’impatto che il COVID-19 ha avuto sulla salute mentale.

Particolarmente svantaggiati da questa condizione i bambini: per questo si promuove la consapevolezza della società nei confronti di coloro i quali devono lottare quotidianamente contro l’indifferenza di parte della società e spesso delle istituzioni.

Quasi 240 milioni sono bambini e adolescenti

Tra tutte le persone colpite da disabilità nel mondo, quasi 240 milioni sono bambini e adolescenti che convivono con una o più disabilità. Il vero dramma è che molti di loro non possono beneficiare di una nutrizione adeguata. Non solo: per loro non è prevista alcuna protezione sociale, non vanno a scuola e sono più svantaggiati rispetto ai coetanei non disabili.