Scuola

Vaccino obbligatorio scuola: docenti e personale scolastico, cosa succede a chi si rifiuta

Il vaccino obbligatorio scuola è probabilmente il provvedimento più forte che potesse arrivare dal Consiglio dei ministri attraverso il decreto che rende ancora più severe le misure di contrasto alla diffusione della pandemia. Che in Italia è sotto controllo, ma comunque in costante aumento. Per questo il Governo ha deciso di correre ai ripari con il Super Green Pass, misura che in generale rende più restrittive le misure per i non vaccinati.

Obbligo per nuove categorie

Ma che impone anche obblighi diretti, come l’obbligo vaccino per i docenti e il personale Ata, e in generale per tutti i dipendenti del mondo della scuola. Una misura che ha riguardato anche il personale sanitario e delle Rsa, del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico. Insomma si è intervenuti nei settori critici della società, quelli più a rischio per contatto con il prossimo. In particolare, il mondo della scuola risulta particolarmente sensibile al rischio del contagio, per vari aspetti. La permanenza negli stessi ambienti con più persone, l’inevitabile vicinanza, per quanto vengano rispettate le misure di sicurezza, il contatto con moltissimi soggetti non vaccinati come gli under 12.

I dipendenti scolastici che non si vaccineranno, non potranno accedere al posto di lavoro e non percepiranno alcuno stipendio. Insomma il Green Pass, già di per sè misura contestata, adesso si trasforma in obbligo vaccinale non più di fatto, me effettivo. Niente più possibilità di accedere a scuola con il tampone effettuato nelle 48 ore precedenti. Docenti e personale Ata dovranno essere vaccinati.Vaccino obbligatorio scuola: docenti e personale scolastico cosa succede a chi si rifiuta

Cosa succede a chi si rifiuta

“L’atto di accertamento dell’inadempimento – si legge nella bozza – determina l’immediata la sospensione dal diritto di svolgere l’attività lavorativa, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per il periodo di sospensione, non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati. La sospensione è efficace fino alla comunicazione da parte dell’interessato al datore di lavoro dell’avvio e del successivo completamento del ciclo vaccinale primario o della somministrazione della dose di richiamo”.

I quattro punti del decreto

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto-legge che prevede una serie di misure di contenimento della “quarta ondata” della pandemia Sars-Cov2 in quattro punti chiave:

  • obbligo vaccinale e terza dose;
  • estensione dell’obbligo vaccinale a nuove categorie;
  • istituzione del Green Pass rafforzato;
  • rafforzamento dei controlli e campagne promozionali sulla vaccinazione.

Il decreto legge prevede di estendere l’obbligo vaccinale alla terza dose a decorrere dal 15 dicembre prossimo e con esclusione della possibilità di essere adibiti a mansioni diverse.

Il provvedimento stabilisce l’estensione dell’obbligo vaccinale a ulteriori categorie a decorrere dal 15 dicembre:

  • personale amministrativo della sanità
  • docenti e personale amministrativo della scuola
  • militari
  • forze di polizia (compresa la polizia penitenziaria), personale del soccorso pubblico.