Scuola

Nuovo reclutamento insegnanti: per diventare docenti 60 crediti universitari, fase transitoria per i precari

L’avvio dei nuovi concorsi ordinari (quello per la primaria in programma a metà dicembre, già fissato, quello per la secondaria ancora da ufficializzare ma probabilmente si farà a inizio gennaio), non distrae certo il Ministro Bianchi dal proseguire lo studio del nuovo sistema di reclutamento docenti.

Arrivare al concorso già con esperienza sul campo

Perchè il responsabile del ministero dell’Istruzione non ha mai nascosto che la formula attuale, così com’è, non funziona e non garantisce nè il sufficiente ricambio nè le adeguate competenze a chi poi ottiene una cattedra.

Per questo nelle stanze del palazzo del ministero, si discute alacremente delle caratteristiche che dovrà avere il nuovo reclutamento, che dovrà partire al più presto, e che dovrà accontentare più parti: i docenti in primis, i sindacati e le forze politiche coinvolte.

Una prima direttiva è stata data, anche se andrà studiata nei minimi dettagli: l’idea è che per abilitarsi e dunque poi partecipare ai nuovi concorsi, si debbano acquisire 60 crediti universitari. Il concorso sarà poi ancora semplificato rispetto a quello attuale. Se adesso è composto da prova scritta e orale, senza prova preselettiva, in futuro sarà strutturato attraverso una sola prova scritta e in seguito l’anno di formazione e prova. Quindi addio anche all’orale. Lo schema di massima, anticipato nei mesi scorsi dal Ministro Patrizio Bianchi, è stato presentato pochi giorni fa alle altre cariche politiche coinvolte nella decisione.Nuovo reclutamento insegnanti: per diventare docenti 60 crediti universitari, fase transitoria per i precari

I 60 crediti universitari

Dei 60 crediti universitari nel settore pedagogico, per l’abilitazione, 24 dovranno essere ottenuti tramite tirocinio. Lo scopo è che al concorso si presentino candidati già consapevoli, in linea di massima di cosa voglia dire insegnare. Dopo aver ottenuto l’abilitazione con i 60 crediti, si potrà accedere ad un concorso che sarà comunque semplificato, per proseguire la strada tracciata dalla riforma dei concorsi pubblici voluti dal Ministro della Pubblica amministrazione Brunetta.

Un concorso che dovrebbe essere strutturato con una sola prova scritta a risposte chiuse. Chi supera il concorso passerà all’anno di formazione e prova, che prevede una valutazione finale. Se questa risulterà essere positiva si avrà la conferma in ruolo.

Fase transitoria per i precari

In tutto ciò resta sullo sfondo la situazione dei precari: la soluzione più auspicabile è quella di una fase transitoria, ma non è di facile attuazione. Fase transitoria che dovrebbe prevedere un’assunzione per titoli e servizio dei docenti con almeno tre anni di esperienza.