Scuola

Esame di stato 2022: le decisioni del ministero sulla struttura della maturità

L’esame di maturità è stato probabilmente l’appuntamento più penalizzato, in proporzione alla sua importanza simbolica e non solo, e alla sua unicità, dalla pandemia che ha colpito il mondo della scuola negli ultimi anni. Molti sono stati i correttivi che il Ministero ha dovuto apportare per cercare di conciliare l’esigenza dei ragazzi di salutare il percorso scolastico con i rischi che un appuntamento del genere poteva comportare in termini di aumento dei contagi.

Parola d’ordine: prudenza

Nonostante la crisi pandemica stia un po’ allentando la presa negli ultimi mesi nel nostro Paese, la sensazione è che anche per il 2022 la struttura degli esami non dovrebbe cambiare rispetto agli ultimi due anni. La tentazione c’è, dunque ma c’è anche la prudenza nel non modificare una struttura che ha comunque funzionato.

Sarebbe molto peggio allentare la presa adesso, dando indicazioni sbagliate ai ragazzi e a i professori, per poi essere costretti a fare marcia indietro, magari in primavera, in virtù di un non auspicabile aumento dei contagi. La prudenza allora suggerisce di lasciare tutto com’è, e di rimandare un ritorno alla piena normalità soltanto quando non ci saranno più reali pericoli che il virus faccia ancora paura.

Niente modifiche all’impianto d’esame

Per questo il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, sembra essere orientato a non modificare l’impianto dell’esame così come è stato pensato durante l’emergenza Covid-19. Questo significa che i ragazzi cha affronteranno la maturità il prossimo anno, avranno a che fare con un esame composto da un elaborato assegnato dal Consiglio di classe allo studente. Si tratterà di un elaborato attinente una disciplina caratterizzante l’indirizzo di studi e dal maxi-orale in presenza, diviso in quattro fasi.

In attesa di conferme ufficiali, sembra molto probabile che venga confermata la commissione interna con il solo presidente esterno. Per questo la procedura per la composizione delle commissioni per la valutazione dell’esame di Stato, resterà quella degli ultimi due anni.

Le commissioni d’esame

Le commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione sono una ogni due classi. Ognuna viene presieduta da un Presidente esterno all’istituzione scolastica e composte da sei commissari interni per ciascuna delle due classi. Ci sarà comunque la possibilità che uno o più commissari siano individuati per entrambe le classi.

Ogni classe avrà diritto a una sottocommissione composta ciascuna da sei commissari interni appartenenti all’istituzione scolastica sede di esame. Ci sarà un presidente ogni due classi. Il presidente sarà unico per due sottocommissioni. Verrà nominato dal dirigente preposto all’USR. I commissari invece vengono designati dai competenti consigli di classe.