Scuola

Bando concorso scuola 2022: rivoluzione nelle classi di concorso

Se da un lato il parere del Cspi ha sbloccato i prossimi concorsi scuola, anche in virtù della necessità di attuarli a breve (sono fermi da oltre un anno causa pandemia), dall’altro ha dato precise indicazioni che non lasciano spazio a interpretazioni: i prossimi concorsi dovranno essere strutturati in maniera ben diversa per passare il vaglio del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, come abbiamo già riferito.

La riforma delle classi di concorso

Una delle indicazioni più importanti riguarda la riforma delle classi di concorso. Secondo il Cspi, il Governo dovrà lavorare a una riforma che dovrà rifare tutto dalle fondamenta. Il Cspi spiega che “si richiama l’urgenza di riconsiderare le classi di concorso, peraltro già previsto dall’art. 4 del decreto legislativo 13 aprile 2017 n. 59, non tanto e non solo come aggiustamenti successivi di quelle già definite, ma riconsiderando l’evoluzione delle discipline d’insegnamento e il significato che queste assumono negli ordinamenti e nel curricolo dei diversi indirizzi di studio”.

Cosa cambia nei prossimi bandi

Da questo punto di vista, Cspi e ministero dell’istruzione sembrano essere sulla stessa lunghezza d’onda, inconsiderazione del fatto che proprio il ministro bianchi poco tempo fa aveva parlato di riforme indispensabili per il mondo della scuola. Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi aveva spiegato come la scuola nuova abbia bisogno di contemplare l’ambiente e la sostenibilità come questioni chiave della scuola stessa, trasversali e strutturali ad ogni disciplina. “No all’ora di ambiente – ha dichiarato infatti il Ministro – ma vorrei che l’ambiente sia parte strutturante della nostra scuola, anche mentre fai scienze, matematica, sport…”.

Tutto rinviato al 2022

Si tratta però di modifiche che non possono essere introdotte da un giorno all’altro, soprattutto non sarebbe possibile introdurle in bandi di concorso che per quanto rivisti, dovranno essere in larga parte simili a quelli previsti un anno fa e per i quali sono già chiusi i termini di iscrizione. Se davvero il ministero vuole riuscire a bandire i prossimi concorsi entro dicembre 2021, si dovrà cambiare il meno possibile.

Maggiore attenzione anche all’inclusione

Altro elemento che dovrà essere tenuto in considerazione riguarda il tema dell’inclusione. Le competenze in questo campo non potranno essere più esclusività degli insegnanti di sostegno ma bagaglio professionale di tutti i docenti. In questo senso il corso di formazione da 25 ore sul sostegno per coloro che abbiano in classe alunni disabili e non beneficino di una precedente specializzazione sul sostegno va già in questa direzione.

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