Economia & Fisco

Riforma pensioni 2022 Quota 41: anche un fondo per uscita anticipata con quota 100

Riforma pensioni 2022 Quota 41: ci sarà ancora parecchio da discutere tra governo e partiti per i dettagli della riforma pensioni. In particolare Draghi dovrà riflettere sulla richiesta di ‘quota 41′ proposta dalla Lega per agevolare la flessibilità in uscita dal mondo delle pensioni. Salvini spinge per un ’41 quota fissa’. Il meccanismo sarebbe il seguente: i 41 anni di contributi andrebbero abbinati ai 62 anni di età.

Obiettivi per il 2023

Questo consentirebbe di arrivare a un quota 103 con criterio di contribuzione che resta di fatto fisso. La proposta varrebbe per il 2022. Si tratterebbe di una soluzione ponte, in quanto poi nel 2023 la proposta del partito di Salvini, con cui la Lega si sta confrontando insieme all’ex sottosegretario al Mef e attuale responsabile del Lavoro per il Carroccio Claudio Durigon, prevede schema 63+41. Che porterebbe l’impianto pensioni a un totale di 104.

Difficile che Draghi “accontenti” in toto la Lega su questo punto. Più probabile una soluzione diplomatica, sulla quale Salvini sarebbe anche abbastanza d’accordo, equivalente a Quota 102 per un anno. Una soluzione che rappresenterebbe e consentirebbe una sorta di “equilibrio attuariale”. Vale a dire offrirebbe la garanzia di sostenibilità del sistema pensionistico. Una mini riforma, se così si può definire, che poi permetterebbe di studiare e introdurre nuovi interventi di flessibilità in uscita.

Scongiurare il ritorno alla Fornero

Anche se non costituirebbe una vera e propria quota 41 richiesta dal Carroccio, rappresenterebbe una possibilità di agevolare l’uscita dal mondo del lavoro senza ritornare alla legge Fornero, vista come il fumo degli occhi dall’opposizione.

In questo modo si offrirebbe la possibilità di andare in pensione a 64 anni, anticipandola di 3 anni rispetto agli attuali 67, mantenendo 38 anni di contributi. Ma sull’agenda di Draghi ci sono anche altri interventi: si pensa a un fondo dedicato di 500 milioni che permetta ad alcune categorie di accedere all’uscita anticipata dal mondo del lavoro con le regole di Quota 100.

Criterio di contribuzione resterebbe fisso

Quindi per il momento nessuna ‘quota 41′, se si intende ’41 quota fissa’. La possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi abbinati ai 62 anni di età, andando a costituire un quota 103 con criterio di contribuzione che resta sostanzialmente fisso, al momento sembra troppo onerosa per le casse dello Stato. Richiesta che in ogni caso era comunque una soluzione ponte per il 2022, considerato che poi per il 2023 si prospettava la possibilità di uno schema 63+41, in modo da arrivare a una quota 104.

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