Scuola

Green Pass scuola: per il tribunale Ue è legittimo ma a una condizione

Ancora un ricorso sul Green Pass scuola e in generale sull’obbligo di certificazione verde. E la pronuncia, in risposta al ricorso da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europa questa volta è interessante. Perchè se da un lato conferma la legittimità del provvedimento preso dal Governo, dall’altro pone una condizione. Ma andiamo per ordine. L’ennesimo ricorso contro il Green Pass era stato presentato da alcuni cittadini, tra cui una donna italiana di Ferrara, il 30 agosto scorso. Il ricorso era stato presentato nei confronti del tribunale dell’Unione europea, e in quell’occasione era stata chiesta anche la sospensione temporanea delle regole-quadro del Green Pass, in attesa di un pronunciamento definitivo della Corte.

Discriminazione tra vaccinati e non vaccinati

Il ricorso, secondo i ricorrenti, era motivato dal fatto che il certificato verde creerebbe una discriminazione tra persone vaccinate e non vaccinate. Per questo era stata chiesta una sospensione, trattandosi per i ricorrenti di un provvedimento che costituiva una violazione della libertà personale garantita dall’articolo 6 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

Come detto la risposta del Tribunale dell’UE è negativa nei confronti dei ricorrenti, e il Green Pass è legittimo, ma a una condizione: “nessuna argomentazione dei richiedenti dimostra, prima facie, il carattere manifesto della violazione denunciata” in merito alla discriminazione tra persone vaccinate e non vaccinate “poiché il possesso dei certificati previsti dal regolamento non è condizione necessaria per l’esercizio del diritto alla libera circolazione”.

Green Pass legittimo ma…

Dunque il Green Pass è legittimo, secondo il Tribunale, ma a patto che ci sia l’alternativa del tampone. In definitiva secondo la Corte, finché, oltre alla vaccinazione, il Green Pass sarà disponibile anche a chi si sottoporrà a un tampone e risulterà negativo, ciò non comporterà alcuna discriminazione. Questo potrebbe aprire nuovi scenari, prestando il fianco a interpretazioni della sentenza. Da parte di chi non è riuscito a ottenere il tampone o di chi potrebbe dichiarare di non potersi sottoporre al tampone per patologie o intolleranza alla procedura nasale, o di chi ha palesi difficoltà economiche incompatibili con la necessità ogni 48 ore di un tampone a pagamento.

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