Scuola

Precari scuola: riapertura del doppio canale di reclutamento per il personale precario

In attesa del nuovo bando per i concorsi scuola in stand by da ormai un anno, i temi in agenda per il Governo vanno ben oltre l’attuazione delle procedure e la calendarizzazione delle stesse, come promesso, con cadenza annuale. I sindacati spingono su molti altri temi, che vanno dal rinnovo del contratto scuola con adeguamento degli stipendi a nuovi canali di reclutamento che risolvano il problema atavico dei precari scuola e della supplentite.

Doppio canale di reclutamento per il personale precario

In particolare, Marcello Pacifico, leader del sindacato Anief sottolinea come servano al più presto “4 miliardi per recuperare l’inflazione. Necessario poi introdurre le indennità di sede, d’incarico e burnout. Importante poi dare dignità ai supplenti riconoscendo la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo. E poi finiamola coi vincoli per mobilità e assegnazioni provvisorie. Sì a graduatorie degli idonei dei concorsi Stem e ordinari, oltre alla riapertura del doppio canale di reclutamento per il personale precario”.

Insegnanti abilitati e specializzati.

Proprio il tema dei concorsi Stem e degli altri concorsi è uno dei più urgenti da affrontare. Secondo Pacifico “se un candidato risulta idoneo all’insegnamento ed è inserito in una graduatoria di merito questa deve scorrere. Se il legislatore non cambierà idea a breve ci sarà l’ennesimo ricorso. Questa convinzione di fare concorsi ogni anno e quindi di non aver bisogno degli idonei ma solo dei vincitori si scontra con la realtà. Le scuole hanno bisogno di insegnanti abilitati e specializzati. È necessaria una riforma del sistema di reclutamento, ritornare al doppio canale di reclutamento. È normale che se un docente supera un concorso essendo idoneo e poi si ritrova fuori dalla scuola si rivolgerà a un giudice per vedersi riconosciuto un diritto leso dallo Stato”.

Adeguamento stipendi e rinnovo contratto scuola

Altro tema quello degli stipendi docenti, ormai fermi da diversi anni e completamente disallineati rispetto al crescere del costo della vita e all’incremento di cui hanno beneficiato i loro colleghi europei. Proprio per questo, sul tema delle risorse, “servono cifre necessarie ad adeguare gli stipendi del personale della scuola – docenti e personale Ata – all’inflazione registrata negli ultimi 13 anni, al costo della vita certificato, quindi a priori servirebbero 4 miliardi”.

Indennità per i docenti

“È importante poi – ha continuato il sindacalista – pensare a delle indennità per i docenti, come quella di sede, perché abbiamo colleghi che lavorano a centinaia di chilometri da casa e non possono spendere il loro stipendio solo per affitto o altro simile, è necessaria una indennità di trasferta. Bisogna riconoscere inoltre la parità di trattamento tra personale precario e personale di ruolo nella ricostruzione di carriera”.

“Inoltre – ha concluso il presidente Anief – basta con i vincoli legati alla mobilità e all’assegnazione provvisoria, sono inutili, sono legati” a una altalena di decisioni “del legislatore”; infatti “noi vorremmo che si desse la possibilità a ciascuno di spostarsi”.

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