Rinnovo contratto scuola: in Europa c’è chi guadagna 50mila€ l’anno
Il rinnovo contratto docenti diventa sempre più una priorità, anche alla luce dei dati che emergono da una analisi della rete Eurydice secondo cui stipendi e indennità di insegnanti e capi di istituto in Europa pongono l’Italia in una situazione di svantaggio già nota agli addetti ai lavori, ma che messa così nera su bianco diventa ancora più impietosa.
Prospettive di aumento
Il rapporto analizza gli stipendi di base degli insegnanti a inizio carriera e le loro prospettive di aumento di stipendio. Secondo lo studio, gli insegnanti della scuola dell’infanzia guadagnano mediamente meno mentre gli insegnanti della scuola secondaria superiore solitamente guadagnano di più.
Germania e Danimarca leader
Gli stipendi iniziali degli insegnanti italiani sono sui livelli dei colleghi francesi, portoghesi e maltesi – nel range tra 22.000 e 29.000 euro lordi annui. Stanno meglio tra 30.000 e 49.000 euro, gli insegnanti in Belgio, Irlanda, Spagna, Paesi Bassi, Austria, Finlandia, Svezia, Islanda e Norvegia. Boom di stipendi, fino a 50.000 euro in Danimarca, Germania, Lussemburgo, Svizzera e Liechtenstein, tutti paesi con un alto PIL pro capite.
Altro problema è l’aumento progressivo degli stipendi in Italia: gli insegnanti anche con una significativa anzianità di servizio raggiungono modesti aumenti di stipendio. Nel nostro paese gli stipendi iniziali degli insegnanti possono aumentare di circa il 50% solo dopo 35 anni di servizio.
Aumento non sufficiente
In Italia, al pari della Francia, il potere di acquisto degli insegnanti è rimasto più o meno lo stesso negli ultimi cinque anni. Ecco perchè diventa fondamentale il rinnovo del contratto scuola, he adegui gli stipendi italiani all’aumento del costo della vita e allinei gli aumenti a quelli dei colleghi europei. Certo resta utopia immaginare che si possa arrivare agli stipendi di colleghi tedeschi o danesi, ma certamente il Governo dovrà fare uno sforzo in più rispetto al ventilato aumento di circa 100€ lordi di cui ci parla.
Se davvero di vuol puntare su una valorizzazione degli insegnanti, partendo dalla loro formazione, si dovrà rendere la professione insegnante anche più appetibile del punto di vista delle remunerazioni, che al momento non collocano certo il ruolo di docenti tra quelli meglio pagati del settore pubblico, in relazione all’importanza e al valore del loro ruolo nella società.
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Sarà solo un caso se degli stipendi più dignitosi vengono percepiti in stati con monarchie?
Sempre la stessa storia i sindacati sono in accordo con il governo. Dove sta il recupero dello scatto di anzianità del 2013 e gli arretrati