Abolizione 24 Cfu: anticamera all’introduzione della laurea abilitante
La notizia dell’abolizione dei 24 CFU per insegnare all’interno della procedura di immissione in ruolo insegnanti sta destando più di qualche perplessità, in virtù dell’abolizione di una norma che ha caratterizzato gli ultimi anni della scuola italiana. Le parole del Ministro Bianchi in merito, pur non costituendo un annuncio ufficiale, la dicono lunga sull’orientamento del Governo di rivoluzionare il sistema di reclutamento docenti, che dovrebbe passare attraverso l’attuazione di una serie di concorsi scuola entro la fine del 2021, da ripetere poi con cadenza annuale a partire dal 2022.
In attesa dei concorsi scuola
Il tutto al momento sulla carta, in considerazione del fatto che ora come ora non c’è nemmeno alcuna certezza circa le date di attuazione dei concorsi scuola entro dicembre. E i tempi cominciano a essere stretti considerato che ottobre volge al termine e che dicembre, con le feste natalizie, è un mese che si può sfruttare di fatto solo per due terzi. Dunque solo un paio di mesi a disposizione del Governo per bandire i concorsi, forse anche meno.
Riaprono le iscrizioni?
Come detto a far discutere maggiormente è la volontà, manifestata dal ministro Bianchi, di abolire i 24 CFU, introdotti nel 2017, come requisito per accedere ai concorsi scuola. Questo fa pensare che i bandi attuali, per i quali sono già state chiuse le iscrizioni oltre un anno fa, potrebbero essere modificato. Prestando così il fianco a ulteriori proteste, da parte di chi resterebbe escluso, impossibilitato al momento dell’emanazione del bando in quanto privo dei 24 Cfu. Se adesso non dovessero più essere requisito, si dovrebbe dare occasione a chi era rimasto fuori di iscriversi? I sindacati dicono di sì, la logica suggerisce di no, perchè riaprire adesso le iscrizioni renderebbe ancora più stretti i tempi per l’attuazione del concorso. La sensazione è che se sparissero i 24 CFU, la decisione sarebbe una sorta di anticamera all’introduzione della laurea abilitante.
Le proteste non mancano
I 24 CFU servono anche per entrare nella seconda fascia delle GPS e ottenere incarichi di supplenza. Le proteste da parte di coloro i quali hanno speso soldi e tempo per acquisirli, sono comprensibili. Di fatto tutto tempo e danaro sprecato da parte di chi li ha acquisiti pur di poter accedere al concorso o alla II fascia delle GPS. Secondo una recente sentenza, uniti alla laurea dovrebbero anche garantire l’accesso alla prima fascia delle GPS come titolo abilitante.
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Bianchi: abolizione 24 Cfu e laurea abilitante
Le parole di Bianchi sono chiare: “Per quanto concerne la scuola primaria preciso che c’è già una laurea abilitante, ma in generale per il reclutamento stiamo lavorando puntando molto sulle competenze, che poi sono quelle pedagogiche della professione insegnante. Ciò significa selezione basata, non solo su competenze strettamente disciplinari, ma anche su competenze provenienti dal tirocinio. I 24 CFU non rappresentano il modello più corretto per diventare insegnante”.