Abilitazione insegnamento: con tre anni di supplenza, come cambia la scuola italiana
La sensazione è che siamo in un momento di svolta per quel che riguarda il sistema di reclutamento dei docenti. L’addio ai 24 Cfu, le intenzioni di valorizzare il tirocinio, la scomparsa della prova preselettiva, sono solo alcuni dei segnali mandati dal Governo sul tema. Ma evidentemente ancora non basta. In attesa dei concorsi scuola che dovrebbero essere banditi antro fine 2021, si parla sempre più insistentemente di concedere l’abilitazione all’insegnamento a coloro i quali possono vantare tre anni di supplenze.
Il difficile mestiere del supplente
Un riconoscimento al lavoro sul campo, un risarcimento per chi per tanti mesi ha dovuto combattere con il precariato e con le difficoltà connesse al difficile mestiere del supplente, che se volgiamo e mestiere diverso, ancora più complicato, di quello del docente di ruolo. Che lavora con la certezza di completare il ciclo con i propri alunni, con la certezza dello stipendio, e con la serenità di poter portare avanti, pur tra mille difficoltà, un percorso didattico lineare.
Il prossimo passo che la scuola italiana potrebbe fare potrebbe essere proprio quello di concedere l’abilitazione a chi vanta tre anni di supplenze. Tre anni possono bastare per abilitarsi all’insegnamento, come pure per specializzarsi nell’insegnamento agli alunni con disabilità. E’ la tesi che sostiene ormai da tempo, con sempre più forza, il senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura al Senato.
Durata minima di 180 giorni per annualità
Pittoni sta lottando affinchè si attivino “percorsi formativi abilitanti all’insegnamento”, i cosiddetti Pas, ma anche l’accesso “diretto ai corsi di specializzazione sul sostegno ad alunni con disabilità”. Il solo essere stati supplenti, per almeno tre annualità, ciascuna delle quali con durata minima di 180 giorni, dovrebbe bastare a diventare insegnante.
L’accesso automatico “per chi ha maturato almeno tre anni di esperienza sul campo, risolverebbe” i tanti “problemi che si trascinano da quasi un decennio e non hanno controindicazioni”, ha sottolineato il leghista.
Immissione dei precari storici
Il senatore Mario Pittoni spinge affinchè il Governo si convinca a considerare le tre annualità di servizio utili per partecipare ai corsi di abilitazione (l’ultimo dei quali attivato nel 2013) e di specializzazione, come pure di immettere nei ruoli gli stessi precari storici già in possesso di tutti i titoli e dei servizi utili allo scopo. Una soluzione che accelererebbe l’immissione in ruolo di un gran numero di docenti, a costo praticamente zero per il Governo, considerato che ridurrebbe la necessità di concorsi che richiedono tempo e denaro per le casse dello Stato. Meccanismo che colmerebbe una ingiustizia nei confronti di questi docenti, il cui lavoro sul campo per il momento vale praticamente zero al fine di diventare docenti.
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Sto conseguendo ora i 24 CFU perché requisito imprescindibile e ora me li vedo annullare?! Chiedo il rimborso!
Ti devi scrivere ad un partito politico… Italietta… Con la scusa del covid…
Giusto! Mai fidarsi di una scuola vessata dallo Stato
Solo in Italia i precari con molti più di 3 anni di insegnamento sono ancora precari . Usati per decenni dallo Stato , sfruttati e mal pagati , licenziati a fine anno e ancora si chiede loro di sottoporsi a concorsi ! Negli altri paesi ciò non accade, dopo 3 anni entrano in ruolo . Qui sono anni che si parla, si parla e ancora si parla, ma alla stabilizzazione non si arriva mai ! Pietoso
Penso quella di Pittoni sia una ottima proposta, e che debba essere presa in considerazione subito per evitare altri sprechi di tempo!!
Bravo senatore Pittoni credo sia doveroso riconoscere il lavoro dei tanti precari che da anni ” portano avanti” la scuola italiana
E’una grande ingiustizia e una discriminazione elettorale per chi si è fatti il mazxo con prove scritte ed orali. Il Pittoni ci tiene.. Chissà perché. La voce di tanti studenti SFORTUNATI che chiedono il concorso serio non VENGONO ASCOLTATI.. DUE PESI E DUE MISURE….. chiedo a nome di tanti miei studenti laureati e preparatissimi… Farei fare il concorso a quelli del Miur… Con prove scritte ed orali… Chi supererà?… Il Covid ha distrutto anche la qualifica culturale e c’è chi ne approfitta…
La solita iniziativa politica italiota a sfondo populista!
Prima era obbligatorio conseguire i 24CFU.Ora li mettiamo in soffitta? Tempo e soldi sprecati? Il traguardo dell’abilitazione somiglia sempre più a una corsa a ostacoli.Sembra il gioco dell’oca con le sue penalizzazioni.Non basta ancora ,per avere l’abilitazione, che ci siano già le graduatorie GPS con laureati forniti di titoli e dei 24CFU?Le si adoperino!
E noi giovani che stiamo acquisendo i 24 CFU adesso ma alla fine ce li vedremo annullare insieme al sogno di poter insegnare?
Ho conseguito un dottorato di ricerca della durata di 4 anni , potrei insegnare nelle università ma qs titolo Non mi consente di insegnare a scuola….. Scandaloso!!!!
Finalmente un po’ di senso pratico!!! Si darebbe il giusto merito a chi per tanti anni ha fatto esperienza sul campo , abilitandosi giorno dopo giorno facendo lo stesso lavoro dei colleghi di ruolo.In nessun altro paese si “usano” per tanti anni i lavoratori della scuola senza stabilizzarli.
Il “lavoro precario” è sempre stato uno strumento attraverso cui esercitare un potere di controllo. Il “diritto al lavoro”, concede, al lavoratore stabilizzato, dei diritti che invece sono negati al precario. Se tutti i precari decidessero di non partecipare alle prossime convocazioni sarebbe la catastrofe della scuola, lo stato sarebbe costretto a negare per forza di cose il sacrosanto diritto allo studio a milioni e milioni di studenti, con conseguenze gravissime sull’intera società e nel mondo del lavoro, che costringerebbe milioni di genitori a rimanere a casa x occuparsi dell’istruzione e della formazione dei propri figli. Costringere i precari ad una costante condizione di ricatto, con illusioni vane: i 24 cfu, poi il concorso (mai bandito), poi il tfr (concesso solo al 10% dei partecipanti), ecc. ecc. sono solo forme di ricatto per schiavizzare una categoria di AVENTI DIRITTO AL LAVORO. Il lavoro non si dovrebbe acquistare con inutili corsi formativi obbligati dallo stato, ma con la formazione, l’attitudine a quella specifica mansione, e il riconoscimento di competenze acquisite direttamente sul campo. L’esperienza diretta e ben altra cosa dalle teorie teorie accademiche, ma sono sempre più utili nuovi schiavi.
Mi sembra una buona soluzione a costo zero e in più lo stato avrebbe insegnanti collaudati da anni di esperienza.In Italia ,col sistema attuale, bisogna essere quasi scienziati per poter insegnare!!! Perché,al contrario di altri paesi,ci complichiamo le cose?I precari per tanti anni hanno risolto i problemi del sistema farraginoso del reclutamento degli insegnanti e adesso non servono più? Non è giusto non tenere conto di anni di esperienza!Ben venga la proposta del Sen. Pittoni!!!!
È scandaloso non consentire a un docente di ruolo da 3 anni alla scuola dell’infanzia che ha superato i due concorsi di infanzia e primaria, che ha la laurea in architettura, era cultrice della materia in architettura degli interni, che ha il master in didattica metà cognitiva, che ha i 24 cfu e l’abilitazione all’esercizio della professione, il tanto agognato passaggio di cattedra! Non si può giudicare un docente da una performance su un test a crocette!
Io sono nella tua stessa situazione, laurea magistrale dal 2001 … precaria per anni, scuola secondaria I e II grado lingua inglese… dal 2015 grazie al concorso 2012 sono di ruolo al l’infanzia…
Mi chiedo:
ma avendo superato anche il concorso alla secondaria nel 2012, perché non rivalutare il tutto e abilitare gli idonei???? La professionalità non si evince da un posto disponibile!!!!!
Nel contempo attendiamo l’utopica abilitazione ed il relativo passaggio di ruolo…
Thanks
Rosita
Il concorso è l’ esperienza che si acquista giorno dopo giorno nelle aule a contatto con gli studenti.In nessun paese al mondo si cancella con un colpo di spugna la competenza di chi faceva comodo a tappore i buchi del sistema scolastico. Suvvia un po’ di senso pratico!!!
Cosa stanno aspettando… Siano l’unico paese europeo in cui i precari vengono trattati così
Ma secondo voi chi è che vi mantiene precari, lo stato oni tanto amichevoli sindacati… Provate a ragionare, se tutti entrassimo di ruolo chi si rivolgerebbe più ai sindacati per i ricorsi… Quanti ci perderebbero e chi a immettervi in ruolo? Di certo non lo stato, non fatevi prendere per i fondelli
Peccato che la lega al governo smentisce le battaglie che sembra fare.
Sisi, bella Proposta Pittoni! Sono anni che sento che stai combattendo! Combatteva anche quando la Lega era al governo? Perché non avete fatto nulla in quel frangente?! Parole…
Per tutti coloro che si sentono sfruttati dallo stato, lo sapevate prima di intraprendere questo percorso che per entrare di ruolo dovevate fare un concorso o no? Nessuno vi forza a fare questa professione se non vi sta bene andate in fabbrica o in azienda….la verità è che non c è nessun sfruttamento e che ormai con una semplice laurea si diventa insegnanti e ai lavora 18 ore a settimana e si hanno tre mesi di vacanza
Non capisco come sia possibile andar bene per anni come insegnante precario e per avere il ruolo necessitare di una serie corsi ( per altro a pagamento).Incoerenti, ci strappate dalle nostre regioni, dalle nostre famiglie, costretti a spese che spesso non ci permettono nemmeno il biglietto per il rientro ai luoghi cari. Sottoposti a continui sacrifici nell’attesa di cosa….sono quasi otto anni di precariato e nessun riconoscimento .grazie stato