Green pass lavoro privato: le regole per partite iva, idraulici, elettricisti, baby sitter
Conto alla rovescia iniziato in vista del 15 ottobre, quando entrerà ufficialmente in vigore il decreto legge 127/2021 che sancisce l’obbligo di green pass anche al mondo del lavoro. Per quel che riguarda il Green Pass lavoro privato e pubblico vanno di pari passo, perchè gli obblighi e gli adempimenti cui saranno chiamati datori di lavoro e dipendenti sono assimilabili.
Green pass lavoro privato, le regole
L’obbligo lascia fuori unicamente coloro i quali sono esenti dalla campagna vaccinale in virtù di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del ministero della Salute. Per tutti gli altri invece ci sarà l’obbligo di esibire il Green Pass valido, prima di entrare al lavoro. Che dipenda dall’avvenuta vaccinazione o dal tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti poco importa. Senza non si entra. O meglio, non si dovrebbe entrare. Perchè i controlli saranno a campioni, e la legge obbligo a un minimo del 20% a rotazione, in modo che ogni 5 giorni circa tutti vengano controllati.
Il dipendente sprovvisto di Green Pass ha l’obbligo si segnalarlo al datore di lavoro. Il fatto che non s venga controllati non consente di accedere al posti di lavoro se non si dispone di Green Pass. Le sanzioni sono pesanti. L’obbligo di Green Pass entra in vigore, nonostante le proteste, dal 15 ottobre. Resterà in vigore per due mesi e mezzo, perchè al momento la sua scadenza coincide con il 31 dicembre, data in cui cesserà lo stato di emergenza, a meno di ulteriori proroghe. Tutto dipenderà dall’evoluzione della pandemia, che, per il momento, è abbastanza sotto controllo.
Procedura per le aziende private
Per le regole inerenti il pubblico impiego Draghi ha firmato un dpcm. Ma ci sono regole ferree anche per le aziende private. Il lavoratore deve presentare una Certificazione valida per poter accedere al proprio posto di lavoro. In caso contrario, fin dal primo giorno la sua assenza risulta ingiustificata e scatta la sospensione dello stipendio. Dal quinto giorno di assenza viene sospeso anche il rapporto di lavoro che viene riattivato solo una volta ottenuto il Green Pass. Dunque niente licenziamento.
Le aziende con meno di 15 dipendenti, considerate piccole, hanno diritto a una sospensione dal lavoro per un massimo di 10 giorni per consentire la sostituzione del lavoratore. Nel decreto c’è scritto che non sono previste conseguenze disciplinari e si avrà diritto alla conservazione del posto di lavoro.
Fine dello smart working
Con l’introduzione del Super Green Pass, esteso al mondo del lavoro, si dice di fatto addio allo smart working. Dunque nessun diritto di richiedere di lavorare da casa in caso di mancanza di Green Pass. Chi già lavorava in smart working potrà continuare in base alle disposizioni dell’azienda o dell’amministrazione.
Green Pass per le partite Iva
Per gli autonomi le regole non cambiano rispetto ai dipendenti. Chi deve recarsi in un luogo di lavoro deve avere il Green Pass, altrimenti sarà considerato assente ingiustificato. Questo comporta la sospensione dello stipendio e la cessazione del rapporto di lavoro nel caso di collaborazioni continuative. Può perdere una commissione per chi lavora ad esempio a progetto o a partita Iva.
Green pass per chi ha un negozio
Obbligo Green Pass anche per chi ha un negozio, così come per i dipendenti. Non è invece necessario chiedere il Green Pass ai clienti (ad esempio per un negozio di abbigliamento o una gioielleria).
Green Pass baby sitter
I controlli sono responsabilità del datore di lavoro o a un suo delegato. La baby sitter deve avere il green Pass. Il controllo è affidato al datore di lavoro, in questo caso la mamma, il papà, i nonni o il tutore del bambino o della bambina a cui si fa da baby sitter.
Green Pass idraulico o elettricista
Deve avere il Green Pass anche un idraulico o un elettricista che entra in appartamento per una riparazione. Il controllo è responsabilità di chi lo ha chiamato, dunque il proprietario o locatario o affittuario dell’appartamento o del locale.
Chi controlla il datore di lavoro
Il green pass del datore di lavoro deve essere controllato dal delegato incaricato. In caso non ci sia, o se questa figura è svolta dal datore di lavoro stesso, è sua responsabilità controllare se stesso. In caso di controllo, se scoperto inadempiente, dovrà pagare la sanzione, da 400 a 1.000 euro nel caso di aziende private.
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