Graduatorie, Gps e supplenze

Nomine supplenze: i due problemi gravi che condizionano le convocazioni

L’assegnazione delle supplenze Gps anno scolastico 2021/22 sono un fiore all’occhiello del ministero dell’istruzione, soprattutto per quel che concerne i tempi record entro i quali si è riusciti a completare una serie di operazione che negli anni precedenti avevano richiesto molte più settimane. Questo non vuol dire che è stato tutto perfetto o che è andato tutto liscio: sin da agosto, quando è iniziata la procedura informatizzata per le nomine supplenze con l’invio delle domande, sono iniziati i primi problemi, contraddistinti soprattutto con il ritardo con cui sono state rese note le disponibilità.

Un ritardo che ha pesato

Un ritardo che ha impedito a molti docenti di inviare per tempo la domanda, e soprattutto di farlo al meglio, inserendo tutte le scuole per le quali avrebbero voluto essere candidati. In ogni caso, la gran parte delle province hanno concluso per tempo tutte le operazioni e fornito la liberatoria al trattamento delle disponibilità successive da parte dei Dirigenti Scolastici.

Una situazione che non è stata omogenea per tutte le province, e grossi centri come Milano, Napoli, Roma hanno dovuto fronteggiare, fino alle ultime ore, un nutrito numero di proteste e reclami contro la prima pubblicazione. Cosa che ha comportato un notevole ritardo nella possibilità di riuscire a procedere con il secondo turno di nomina.

Ancora reclami

A Roma, ad esempio, secondo lo stesso Dirigente dell’ufficio Scolastico regionale, ci sono state 3.100 rinunce da gestire, cosa che ha comportato lungaggini nel completamento dello scorrimento delle graduatorie. Il nuovo bollettino delle nomine è stato pubblicato nella serata di venerdì 8 ottobre. Anche a Milano, i reclami continuano a pervenire.

I due problemi principali

La gran parte dei candidati che hanno avuto delle rimostranze nei confronti della gestione delle assegnazioni supplenze, riguardano l’esclusione dallo scorrimento della graduatoria in caso di rinuncia ad una sede. L’origine di tutti i mali, come detto, risiede proprio nel ritardo con cui sono state rese note le disponibilità. Molte sono arrivate ben oltre la data di scadenza indicata dal ministero, e successivamente alla presentazione della domanda da parte di molti candidati. Che dunque non hanno avuto modo di sfruttare al meglio le possibilità di scelta delle sedi, non conoscendone l’elenco effettivo.

Il ritardo nella pubblicazione delle nomine, ha impedito di effettuare un solo turno di nomina, lasciando il secondo destinato solo alle surroghe dei posti sui quali i rispettivi docenti avessero rinunciato. Il risultato è che i turni di nomina proseguono ben oltre il primo e il secondo, ed è il motivo per cui i tempi si allungano e i malumori da parte dei candidati crescono.

Leggi anche: Precari scuola: stabilizzazione di chi ha superato i 24 mesi di supplenze