Graduatorie, Gps e supplenze

Supplenze Gps: boom di rinunce agli incarichi, scuole in difficoltà

Se da un lato diventa sempre più folta la schiera di supplenti delusi per le mancate convocazioni da Supplenze Gps, i quali attribuiscono questa problematica all’algoritmo, venendo però smentiti dagli Uffici scolastici che assicurano circa il meccanismo ineccepibile del sistema informatizzato messo a punto dal Ministero, dall’altro si registra un vero e proprio boom di rinunce alle supplenze stesse.

Boom di rinunce

Si potrebbe pensare che si possa trattare di rinunce per sedi non gradite dai docenti cui sono state assegnate, ma non è sempre così. Almeno stando a quanto spiega l’Ufficio scolastico del Lazio, alle prese con una problematica di non facile risoluzione. Se da un lato l’algoritmo ha sgravato il lavoro delle segreterie, accelerando tutta la procedura e rendendola efficiente, dall’altro le cattedre restano scoperte proprio in virtù di queste rinunce:

“Molti docenti hanno rinunciato alla proposta di lavoro. Tutte le proposte sono state fatte per sedi e discipline esplicitamente chiesti dai destinatari, che mantengono però il diritto di rinunciarvi. Nei giorni trascorsi dal 6 settembre ad oggi le scuole hanno comunicato, e ancora stanno comunicando, numerose rinunce, per un totale, sinora, di più di 3.100 posti. Il totale comprende anche, per quote minori, posti lasciati liberi da colleghi già di ruolo che hanno chiesto e ottenuto di essere assegnati temporaneamente alla regione di origine, nonché posti la cui disponibilità è stata comunicata a ridosso delle nomine o addirittura dopo”.

Meccanismo imperfetto

Una situazione che sottolinea ancora una volta come l’eccessivo ricorso alle supplenze, per quanto gestito nel migliore dei modi, resti sempre un meccanismo imperfetto che comporta poi rischi simili, compromettendo la continuità didattica e l’apprendimento degli alunni appartenenti alle classi che hanno difficoltà a reperire un docente.

In questo senso è auspicabile l’attuazione dei concorsi scuola rimasti in sospeso, entro il 2021, per poi procedere alla cadenza annuale degli stessi, in modo da immettere in ruolo un numero di insegnanti adeguato alle esigenze della scuola italiana.

Quadro migliorato

“Va detto – chiarisce l’Usr – , quest’anno, grazie allo sforzo del Ministero dell’istruzione per informatizzare completamente le nomine e agli interventi del Governo per ampliare il novero dei docenti nominabili, il quadro è decisamente migliorato: sono stati più veloci i tempi di nomina e le cattedre sono state coperte con un numero maggiore di docenti di ruolo”.

“Nel frattempo, l’ufficio di Roma ha dovuto esaminare le richieste di rettifica delle nomine già disposte. Richieste che, spesso, si sono rivelate infondate, ma che andavano comunque analizzate una per una. Ciascuna è stata esaminata puntualmente, dunque, o lo sarà entro la prima metà della prossima settimana. Sinora pochissimi reclami, circa un centinaio in tutto, erano fondati, comportavano modifiche alle nomine effettuate e sono stati accolti; un livello assolutamente fisiologico sulle più di 18 mila nomine effettuate tra tutte le tipologie, al netto delle rinunce”.

Leggi anche: Supplenze Gps: algoritmo ineccepibile, gli errori sono dei docenti