Scuola

Supplenze Gps: algoritmo ineccepibile, gli errori sono dei docenti

L’algoritmo ha funzionato in modo ineccepibile nell’attribuzione delle supplenze Gps. Questa la convinzione degli uffici scolastici che negli ultimi giorni, alla spicciolata, hanno iniziato a diramare comunicati che tendono a spegnere sul nascere le proteste e le polemiche degli aspiranti supplenti che non hanno ricevuto un incarico e che si lamentano di essere stati ingiustamente ignorati o scavalcati da colleghi posizionati peggio in graduatoria.

Supplenze Gps, il parere dell’Ufficio scolastico di Avellino

L’ultimo, in ordine di tempo, a pubblicare una nota chiarificatrice, anche abbastanza dura, è l’ufficio scolastico di Avellino, che rispedisce al mittente le istanze pervenute negli ultimi tempi e che lamentano di essere stati “incredibilmente scavalcati”, “pretermessi in modo illecito”, “illegittimamente sopravanzati” nelle graduatorie in favore di altri aspiranti che occupano una posizione successiva.

I destinatari delle proteste degli aspiranti supplenti sono i dirigenti scolastici in alcuni casi, ma più spesso l’algoritmo. Che, secondo l’ufficio scolastico di Avellino, “ha funzionato, sinora e fino a prova
contraria, in modo ineccepibile e che il Gestore ha calibrato il sistema secondo rigidi e ben precisi
criteri”.

I motivi della mancata convocazione

A sostegno di questa tesi, una parte delle istruzioni sulle supplenze Gps che spiega come “Gli aspiranti che abbiano rinunciato a una proposta di assunzione non hanno più titolo a ulteriori proposte di supplenze per disponibilità sopraggiunte relative alla medesima graduatoria o a posti di sostegno per il medesimo anno scolastico”.

“La mancata indicazione di talune sedi è altresì intesa quale rinuncia per le sedi non espresse e la rinuncia all’incarico preclude il rifacimento delle operazioni anche per altra classe di concorso o tipologia di posto”.

Il sistema, in maniera assolutamente corretta, se ha rilevato all’atto della disamina della domanda che il candidato non abbia indicato una sede ancora disponibile ovvero, a maggior ragione, non abbia preso servizio su quella che gli è stata assegnata, ha “scavalcato” il docente, considerando lo stesso, a questo punto rinunciatario rispetto alla detta sede alla luce della normativa citata, e la sede libera è stata assegnata stessa al primo docente che
l’abbia chiesta in domanda, secondo l’ordine della graduatoria.

Responsabilità dei docenti

Insomma la responsabilità è unicamente dei candidati che presentando la domanda, non hanno indicato le opzioni corrette, non avendo evidentemente compreso il meccanismo con cui poi sarebbero state assegnate le supplenze. Il docente che non ha indicato tutte le sedi scolastiche o che, pur nominato non si presenta presso la sede ad esso assegnata, è considerato rinunziatario rispetto alle stesse, con conseguente preclusione rispetto ai successivi scorrimenti.

Secondo l’Ufficio scolastico di Avellino, quindi tutti i reclami di coloro che ritengono di essere stati “inopinatamente”, “illegittimamente”, “inspiegabilmente” scavalcati sono infondati perché privi di pregio in quanto destituiti di fondamento in punto di diritto.

Possibilità di ricorso

In caso contrario, secondo l’Ufficio scolastico di Avellino, chi ritiene di essere stato vittima di ingiustizia dovrebbe adire il giudice territorialmente competente (il TAR Lazio) per chiedere verificare se ci siano margini per ottenere una sentenza favorevole.

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