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Ricorso Green Pass: via al referendum abrogativo, come firmare

L’estensione del Green Pass non ferma la fronda contraria a questo strumento di contenimento della pandemia, anzi se possibile lo aizza ancora di più. Ecco allora che prosegue la raccolta di firme per un referendum abrogativo del certificato verde, ormai indispensabile nei luoghi pubblici, nelle scuole e a breve anche sul posto di lavoro pubblico e privato.

I promotori

L’iniziativa è da un comitato composto dall’avvocato di Salerno Olga Milanese, da Luca Marini docente di diritto internazionale alla Sapienza di Roma, già vice presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica e da Francesco Benozzo, docente di filologia romanza all’Università di Bologna e responsabile scientifico di centri di ricerca internazionali di antropologia, linguistica e consapevolezza civica. Sostiene il referendum anche l’ex direttore di Rai2 ed ex consigliere d’amministrazione della Rai Carlo Freccero.

Strumento di discriminazione

Secondo il comitato contro il Green Pass, si tratta di un «palese strumento di discriminazione che collide con i principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico», e che «mira a creare fazioni e schieramenti, a instillare l’odio sociale, a distruggere le fondamenta stessa della Costituzione repubblicana».

Ora serve raccogliere almeno 500mila sottoscrizioni entro fine di ottobre. Poi spetterà alla Cassazione esprimersi sulla valutazione di ammissibilità del quesito da parte della Corte Costituzionale. Se tutto dovesse andare bene si arriverebbe al voto nella prossima primavera. Un compito arduo per il comitato, che non ha poi così tanto tempo per raccogliere le firme necessarie ad abrogare la norma.

Come e dove firmare per il referendum

Si può firmare recandosi ai banchetti e nei punti di raccolta, ma anche mediante firma digitale con l’apposizione della marca temporale o l’invio attraverso la Pec. «Nel frattempo studieremo ricorsi in sede giudiziaria, anche internazionale, oltre a iniziative di dialogo ’politico’. Se questi tentativi dovessero fallire, il referendum abrogativo costituirà l’ultima chance per opporsi a un odioso strumento di discriminazione personale e sociale» spiega l’avvocato Milanese.

La reazione di Figliuolo

Il Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo non si scompone davanti alla possibilità che gli italiani provino ad abrogar uno strumento sul quale il Governo e lui stesso stanno lavorando duramente da mesi per portare l’Italia fuori dalla pandemia: «Tutti gli strumenti di democrazia quando vengono adottati vanno bene. Io sono per adottare la Costituzione e la democrazia. Poi decideranno i cittadini sulla base delle loro scelta».