Scuola

Scuola, aumento preoccupante di contagi: soluzione dalla Germania, ma è pericolosa

La scuola è appena iniziata, il vaccino è diffuso su tutta la popolazione italiana, c’è il Green pass scuola, ma i contagi stanno già aumentando a vista d’occhio, in tutta la Penisola. La conseguenza è che già torna lo spettro della didattica a distanza, già realtà per parecchie classi. Per ora se ne contano circa cento in tutta Italia, numero che se moltiplicato per il numero medio di studenti per classi, diventa considerevole in quanto a ragazzi coinvolti. E siamo solo a metà settembre. E “aumenteranno sicuramente perché in Italia abbiamo 400mila classi”, afferma il presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp), Antonello Giannelli.

La soluzione arriva dalla Germania

Le regole quest’anno prevedono che in caso di ragazzo positivo, tutto il gruppo classe va in didattica a distanza: la quarantena è di sette giorni per i vaccinati, dieci per chi non lo è, e in entrambi i casi occorre un tampone alla fine della quarantena. L’unica alternativa alla didattica a distanza per tutta la classe, sarebbe quella di imitare il modello tedesco, che non manda in quarantena tutta la classe ma solo chi è stato a strettissimo contatto con lui, come ad esempio il compagno di banco. Una soluzione certamente auspicabile per non interrompere di continuo l’anno scolastico in presenza, ma che gli epidemiologi ritengono rischiosa ai fine del contenimento della pandemia.

Tracciamento Asl

Secondo il presidente dell’Anp Giannelli i casi di classi in dad sono destinati ad aumentare a meno che l’Asl “non effettui un tracciamento e decida di mettere in isolamento solo i ragazzi che hanno avuto contatti più stretti con lo studente positivo al Covid, lo scenario è destinato a essere lo stesso dello scorso anno con intere classi in quarantena”.

“I grandi problemi della scuola italiana non solo sono ancora irrisolti ma, addirittura, si sono aggravati”, osserva ancora Giannelli, che aggiunge: “Abbiamo ora la possibilità, grazie ai fondi del Pnrr, di invertire la tendenza investendo nella formazione specifica del personale scolastico, nella riqualificazione degli edifici con spazi e attrezzature tecnologiche all’altezza della sfida che dobbiamo fronteggiare, nel superamento del modello della didattica trasmissiva”.

Secondo Giannelli, “attualmente, ci sono pochi bidelli per le operazioni di controllo degli accessi e di gestione dei corridoi. Bisogna fare in modo che l’organico delle segreterie sia rapidamente portato al 100%”. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è più ottimista:Chiudere le scuole sarà l’ultima ratio. L’esperienza di questo ultimo anno ci ha insegnato molto e tenere la scuola aperta è l’impegno che il Governo si è preso con il decreto del 6 agosto”. “Rispetto allo scorso anno le cose sono cambiate molto. La risposta della scuola all’invocazione del Presidente della Repubblica a vaccinarsi è stata altissima e ora siamo arrivati al 94% di vaccinati.