Scuola

Concorsi scuola: le tre mosse con cui Bianchi cambia il reclutamento insegnanti

Come previsto, avviata la macchina del ritorno a scuola degli alunni, il ministero si concentra sui prossimi passi che dovrà muovere la scuola italiana per colmare tutte le lacune accumulate negli ultimi anni, a cominciare dal precariato per finire con la supplentite cronica. Archiviato con successo il protocollo informatizzato per le assunzioni dei supplenti e gestito con soddisfazione il varo del Green Pass scuola gestito da una piattaforma automatica messa su a tempo di record, il Ministro Patrizio Bianchi firma le linee programmatiche relative alle nuove modalità di reclutamento degli insegnanti che caratterizzeranno la scuola a breve termine e nei prossimi anni.

Si comincia nel 2021

Perchè da un lato si vuole far presto, varando i primi concorsi già nelle prossime settimane in modo da attuarli in tempo per la fine del 2021 come ampiamente promesso. Ma dall’altro lato si vuole poi fare in modo che diventino una piacevole abitudine per gli aspiranti insegnanti, in modo che siano attuati annualmente e garantiscano il ricambio di cui la scuola italiana ha bisogno.

Le indicazioni affrontano vari argomenti, partendo dal presupposto che “il tema del reclutamento assume una valenza strategica e centrale nell’azione del Ministero. Il fine che si intende perseguire è, infatti, quello di determinare un significativo miglioramento della qualità del sistema educativo del nostro Paese, strettamente legato a un aumento della professionalità del personale scolastico“.

Le tre mosse con cui Bianchi vuole cambiare il reclutamento insegnanti sono:

  • Formazione docenti
  • Semplificazione delle procedure
  • Regolarità dei concorsi

Cosa si farà in concreto

Questa la premessa. Come si intende dar seguito a queste intenzioni? “Per questo motivo, prosegue ancora il testo dell’atto di indirizzo, come previsto nel PNRR, il Ministero intende riformare il sistema di reclutamento degli insegnanti per stabilire un nuovo modello, legato a un ripensamento della loro formazione iniziale e della loro carriera“.

In altre parole, e soprattutto in pratica, il Governo Draghi e nello specifico il Ministero diretto da Bianchi, intende puntare forte sulla “formazione degli insegnanti” e sulla “semplificazione delle attuali procedure di concorso per il personale scolastico, prevedendo una periodica continuità delle prove, al fine di superare le difficoltà connesse alla ripresa annuale delle attività didattiche e attraverso nuovi concorsi a cadenza regolare e con logica di programmazione“.

Il tutto passa inevitabilmente attraverso la semplificazione dei concorsi per la pubblica amministrazione avviata da Brunetta, che ha già rivoluzionato la formula di concorsi già banditi e per i quali sono già state presentate le domande, e per i quali ad esempio non ci sarà più la prova preselettiva. Le prove generali si sono avute già con il concorso per discipline STEM che, va detto, non è stato un esempio di successo in virtù delle polemiche per le prove complicate che hanno impedito al numero richiesto di insegnanti di superare il concorso stesso.