Scuola

Abolizione Green Pass scuola: procedura d’urgenza per disapplicare la norma

Il rischio di un ritorno alla didattica è altissimo. Ne sono convinti i sindacati, secondo i quali il solo provvedimento relativo al Green Pass scuola, esteso anche ai genitori e ai dipendenti esterni al Ministero, non è sufficiente a garantire la sicurezza dei ragazzi, che per la maggior parte non sono vaccinati. Il Green pass scuola, dunque, secondo i sindacati rappresenta una soluzione che da un lato limita il diritto al lavoro dei dipendenti del mondo della scuola e quella dei genitori, e dall’altro non garantisce la sicurezza e la protezione dai contagi di cui invece ci sarebbe bisogno.

Procedura d’urgenza

Per questo c’è grande attesa per la decisione prevista per il 5 ottobre da parte della Camera del Consiglio del Tar Lazio che deciderà sull’ordinanza urgente. Ma in caso di insuccesso, la battaglia proseguirà presso il Consiglio di Stato. Nel frattempo, sono stati notificato dei ricorsi nei tribunali italiani per capire se sussiste una discriminazione derivante dall’introduzione e dall’obbligo del Green Pass, e dalla sua estensione anche ai genitori. Lo scopo è capire se il green Pass va contro il principio secondo cui nessun cittadino deve essere discriminato. L’obiettivo è arrivare a una procedura d’urgenza per disapplicare la norma del green pass.

Sdoppiamento delle classi

E che si sarebbe dovuta ottenere con ben altri provvedimenti. Come lo sdoppiamento delle classi, che avrebbe consentito di ridurre il numero di alunni in tutte quelle aule in cui il sovraffollamento, sin dai tempi precedenti il Covid, è stato segnalato come criticità assoluta. Richieste sempre inascoltate che adesso diventano ancora più urgenti ai tempi della pandemia.

Secondo Anief il rischio di tornare in dad è altissimo: “tornare alla didattica a distanza sarebbe anche “una dimostrazione dell’inutilità dell’esibizione e dell’obbligo del Green Pass”, dice il suo leader. “Il problema – spiega Pacifico – è che la maggior parte degli studenti non è vaccinata perché under 12. Su 10 milioni tra studenti e personale, solo uno su cinque sarà vaccinato. Allora perché andare a ledere delle libertà fondamentali che anche il Regolamento europeo richiama, cioè di rispettare il diritto alla scelta di ciascuno, senza discriminazioni?”.

Continuo ricorso ai supplenti

Il problema dello sdoppiamento delle classi, però, oltre a costituire una criticità logistica da risolvere per il Ministero (la disponibilità delle aule), costituisce una soluzione possibile solo con l’immissione in ruolo di un numero altissimo di docenti, cosa che in questo momento sembra troppo lontana dall’essere realizzabile, se si considera che già così il contingente è allo stremo ed è necessario fare continuo ricorso ai supplenti.