Scuola

Supplenze scuola: 15 giorni di sospensione per chi non ha il Green Pass

Le sostituzioni dei docenti o del personale ata sprovvisti del Green Pass potrebbero rivelarsi molto più complicate del previsto. A generare questo tipo di problematica potrebbe essere l’incertezza circa la durata della supplenza per chi non è dotato di carta verde. Al momento la sospensione scatta solo dopo quattro giorni di assenza. Cosa che potrebbe ingenerare molta incertezza e difficoltà per i presidi nel gestire le supplenze.

Difficoltà di gestione dei controlli del green pass

E allora sono proprio i presidi a chiedere una modifica della normativa che potrebbe semplificare e cose, ma di certo non piacerà ai diretti interessati. “Sono preoccupato per le supplenze per sostituire chi non ha il green pass. Non credo che nei primi giorni di riapertura ci saranno difficoltà di gestione dei controlli del green pass: nelle scuole ci saranno poche persone. Altro sarà quando riprenderanno le lezioni e le scuole saranno piene”. Lo dice Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi.

Giannelli spiega la situazione attuale, provando a immaginare eventuali criticità. I supplenti, spiega, “dovrebbero prendere servizio senza sapere se l’insegnante che sostituiscono il giorno dopo si presenta col tampone. La sospensione per chi non ha il green pass scatta solo dopo quattro giorni di assenza ingiustificata. Ma supplenze senza la certezza delle durata non le accetterà nessuno”. Insomma sapere di dover accettare una supplenza, senza conoscerne la durata, potrebbe essere una complicazione per i presidi. Che così potrebbero avere a che fare con molte cattedre scoperte.

Sospeso per quindici giorni e sostituito da un supplente

“L’obbligo di vaccinazione sarebbe stata una soluzione, ma ora si potrebbe, in sede di conversione del decreto del 6 agosto, prevedere che chi non ha il green pass venga sospeso per quindici giorni e sostituito da un supplente”. Per molti questa richiesta potrebbe sembrare come una ulteriore punizione perpetrata nei confronti di chi non si è voluto vaccinare e quindi non dispone della carta verde: “Non è una sanzione – sottolinea Giannelli – Chi non ha il green pass è come se non fosse più abilitato al suo lavoro, perché il green pass è un requisito per i dipendenti della scuola. Se nei quindici giorni fa il vaccino o il tampone, riacquista il requisito”.

Ci sono anche alcuni elementi da rivedere per quel che concerne la didattica a distanza e il periodo di isolamento in caso di positività a scuola. Infatti sul rischio Dad osserva: “In Dad, con le attuali norme, tornano tutti gli studenti della classe quando c’è un compagno o un prof positivo. Mi chiedo se per gli studenti oltre i dodici anni che sono in gran parte vaccinati non si possa prendere in considerazione l’ipotesi di ridurre il periodo di isolamento a tre o quattro giorni. Penso che si potrebbe fare almeno nelle zone dove il tasso di vaccinazione è molto alto”.