Scuola

Subito caos per il Green Pass scuola tra multe e sospensioni: chiesto annullamento al Tar del Lazio

E’ ufficialmente iniziato il nuovo scolastico, contrassegnato da alcune direttive del Ministero dell’istruzione ma anche da tante incertezze che accompagneranno dirigenti scolastici e personale in questi primi giorni di ripresa delle attività. La certezza rappresentata dalle sanzioni che colpiranno il personale scolastico in caso di inadempienza all’obbligo del Green Pass con sospensioni dal servizio e multe da 400 a 1.000 euro per chi è sprovvisto di certificazione verde.

Un caos annunciato

Il tutto in attesa dell’attuazione delle modalità semplificate di verifica delle certificazioni verdi del personale scolastico, che dovrebbero agevolare non poco i controlli e che si pongono come alternative a quelle ordinarie che prevedono l’uso dell’App VerificaC19, che rimane comunque utilizzabile. La sensazione generale è che si navighi comunque a vista, con le scuole lasciate nell’incertezza in questi primi giorni in cui si dovrà sperimentare, e con i presidi costretti a fare la parte “dei cattivi”, responsabili del controllo e delle eventuali sanzioni a carico ei colleghi.

Ricorsi depositati

Anief continua la sua battaglia in opposizione al Green Pass: “Non può essere chiesta la certificazione verde dal preside – dice il suo presidente nazionale Marcello Pacifico – che si deve limitare a individuare dei preposti alla verifica attraverso l’uso della piattaforma governativa. La verifica del possesso serve soltanto per le attività in presenza e deve essere fatta giornalmente. È sempre più evidente adottare con urgenza delle misure per evitare il sovraffollamento delle classi, dimezzando il numero di alunni e reintroducendo le sedi scolastiche tagliate negli ultimi 12 anni, ampliare il numero dei docenti e Ata, raddoppiare e allungare i contratti dell’organico Covid. Sullo sdoppiamento delle classi e il raddoppio degli organici di docenti, amministrativi, tecnici e ausiliari, Anief ha prodotto anche una specifica petizione. Pensare di affrontare un anno scolastico senza distanziamento minimo, pensando che il Green Pass dei docenti possa bastare a contenere i contagi, è un bluff che presto mostrerà tutti i suoi limiti: le aule, infatti, potrebbero trasformarsi in focolai. Ecco perché Anief ha deciso di indire lo sciopero nazionale in occasione del primo giorno di scuola”.

Green pass anche per i trasporti

Intanto il sindacato ha notificato al Tar Lazio i primi ricorsi per più di duemila insegnanti ed amministrativi. Da oggi il Green pass estende la sua efficacia anche ai trasporti, oltre che alla scuola. E’ obbligatorio per viaggiare in treno, in traghetto e in aereo. La scuola ha iniziato l’utilizzo del Green Pass tra mille incertezze, con un controllo manuale che non tutela a sufficienza la privacy sullo stato vaccinale e sui tamponi eventualmente effettuati di docenti, personale amministrativo e studenti universitari.

Non è ancora disponibile la piattaforma digitale che dovrebbe semplificare i controlli, per cui per le prossime due settimane almeno la verifica del possedimento del certificato ‘verde’ sarà manuale, con tutti i ritardi che ne conseguiranno. Poi la piattaforma informatica consentirà di incrociare i dati presenti nel sistema informatico ministeriale SIDI con la Piattaforma nazionale DGC così da potere, a regime, velocizzare le pur semplici operazioni richieste.

Forma obbligatoria illegittima

Anief ritiene il Green Pass una forma obbligatoria illegittima, e per questo il ricorso al Tar del Lazio e al Tribunale di Roma punta a chiedere l’annullamento e la disapplicazione dell’articolo 1, comma 6, del decreto legge n. 111/2021 e di tutte le disposizioni attuative con richiesta risarcitoria in quanto sono in contrasto con il Regolamento UE n. 953/2021.