Green Pass scuola: chi vuole un no-vax come insegnante dei propri figli?
Il Green Pass scuola sta accendendo il dibattito sociale e politico. Se chi non vuole sottoporsi al vaccino, nella vita di tutti i giorni, deve rinunciare a luoghi pubblici come ristoranti al chiuso, palestre e piscine, nel mondo della scuola il tema diventa ancora più delicato. Perchè chi non avrà il Green Pass scuola non potrà entrare negli istituti, sia docente che Personale Ata. A meno che non si sottoponga al tampone ogni 48 ore, dimostrando con il risultato l’esito negativo. Sottoponendosi però così a una spesa non da poco.
Opinioni divergenti
Nel mondo politico e non solo, le opinioni sono divergenti. Burioni attacca i docenti che non si vogliono vaccinare, ritenendo ingiusta la richiesta di avere diritto a un tampone gratuito. Sgarbi invece pone l’accento sulla libertà di decidere per la propria salute e a quali trattamenti sanitari sottoporsi. Sottolineando come gli stipendi bassi degli insegnanti non meritano di essere decurtati anche del costo del tampone.
Nel mondo politico, una posizione netta è stata presa dal Pd. “Per una ripartenza della scuola in condizioni di sicurezza, occorre l’obbligo vaccinale per gli insegnanti e il personale”. Lo asserisce sui social Paola De Micheli, Partito democratico, ex ministro dei trasporti nel governo Conte 2.
No-vax come i terrappiattisti
“Da genitore – aggiunge – mi domando chi di noi si fiderebbe a mandare il proprio figlio in classe con un insegnante che, pur potendo, non vuole vaccinarsi? Chi sarebbe contento di avere un “terrapiattista” o un propugnatore delle assurde tesi “no vax” come educatore dei propri figli? Inoltre non è accettabile pagare il tampone a chi sceglie deliberatamente di non vaccinarsi, ignorando l’appello al dovere morale e civico del Presidente della Repubblica Mattarella”.
Insomma una presa di posizione molto netta. Per la De Micheli chi non si sottopone al vaccino può essere paragonato a coloro i quali credono che la Terra sia piatta, e possono essere etichettati come No vax, ignorando tutte le sfumature che possono esserci dietro la scelta di sottoporsi o meno a un vaccino che, oggettivamente, ha seguito un iter di sperimentazione accelerato rispetto agli standard abituali.
Studenti esclusi, per ora
“La linea di demarcazione tra diritti e doveri è chiara – conclude – e non ci possono essere scappatoie per chi sceglie di non immunizzarsi. Soltanto così proteggiamo i nostri figli”. Per il momento gli studenti sono esclusi da qualunque obbligo (non quelli universitari, per i quali già vige l’obbligo del Green Pass). Ma non è escluso che in caso di aumento dei contagi possa essere presa qualche decisione differente.
Allucinante quello che avete scritto con il termine “no vax” volete discriminare! Non ho parole!