Scuola

Docenti sostegno 3 anni di servizio: niente stabilizzazione dal Decreto sostegni bis

Rischiano una clamorosa esclusione i docenti precari con servizio pluriennale su sostegno. Per loro la stabilizzazione potrebbe restare un miraggio. Tutto ciò nonostante possano vantare le 3 annualità di servizio svolto nelle scuole statali. Lo dice il decreto sostegni bis, che sancisce come i docenti che hanno servizio esclusivo su sostegno non possono partecipare al percorso straordinario di stabilizzazione.Docenti sostegno 3 anni di servizio: niente stabilizzazione dal Decreto sostegni bis

I corsi di specializzazione esteri

Via libera dunque a chi ha conseguito il titolo di specializzazione in Italia o all’estero, a prescindere dall’esperienza sul campo che può essere anche zero. Niente da fare invece per chi ha sudato e imparato in prima linea. Per loro nessun accesso alla formazione diretta per acquisire il titolo e il diritto di stabilizzazione.

E così in molti, per trovare una soluzione, stanno provando a rivolgersi ai corsi privati reperibili all’estero, che consentono poi i lavorare nelle scuole con il solo possesso del diploma e della laurea.

Esigenze di apprendimento ignorate

Il paradosso è che gli insegnanti di sostegno, proprio in virtù della loro specializzazione e del loro ruolo delicatissimo nell’istruzione dei ragazzi con particolari esigenze di apprendimento, sono sempre più preziosi. Ma non sono assolutamente sufficienti a coprire il fabbisogno del mondo studentesco che necessita sostegno Nonostante questo, le leggi e i provvedimenti che li riguardano latitano o restano contraddittori, penalizzando, come in questo caso, coloro i quali hanno dimostrato sul campo il loro valore.

Non risolverà il problema il nuovo VI ciclo TFA appena bandito, corso di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività do sostegno didattico agli alunni con disabilità.

Uniformità didattica

Ma anche in questo caso, c’è grande discrepanza di posti tra Regione e Regione che penalizza l’uniformità didattica, asciando scoperti territori che invece andrebbero coperti.

Una soluzione sarebbe la stabilizzazione dei docenti precari che richiedono percorsi di formazione. Insomma il diritto alla formazione sembra ricevere, come risposta, l’assunzione di diplomati, laureati con o senza servizio, purché in possesso del titolo. Un titolo che però non garantisce alcuna qualifica reale.