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Graduatorie Ata terza fascia: il dramma dei 30mila candidati ‘bocciati’ dal Ministero

Sono 30mila in tutta Italia i candidati alle supplenze Personale Ata che hanno commesso errori nella compilazione della domanda per le graduatorie di terza fascia e che dunque resteranno fuori. Per il Ministero, un numero trascurabile in proporzione alle due milioni circa di domande inoltrate a livello nazionale.Graduatorie Ata terza fascia: il dramma dei 30mila candidati 'bocciati' dal Ministero

Per il Ministero nessun malfunzionamento

Ma come sempre, in questi piccoli, o grandi numeri, come si preferisce definirli, ci sono persone, famiglie, aspettative, preoccupazioni. E dunque potrebbero celarsi 30mila potenziali piccoli drammi dietro tutti coloro i quali, per errore, non hanno scelto le 29 scuole o non hanno aggiornato i servizi.

La pubblicazione delle graduatorie provvisorie di terza fascia del personale ATA (amministrativo-tecnico-ausiliare) è già iniziata e procede alacremente. Sono poche le province che non hanno ancora completato la pubblicazione provvisoria, propedeutica a quella definitiva. C’è tempo dieci giorni per verificare la propria posizione. E così sarà possibile controllare il punteggio ed altri errori “materiali”, in modo da poter presentare ricorso.

Come verificare la propria posizione

Se non riuscite a trovare la vostra posizione su Istanze Online, visualizzando il simboletto divieto, potete verificare anche direttamente sui siti delle istituzioni scolastiche dove è stata presentata la domanda. Con il controllo incrociato, potrete avere la conferma e capire quando attendere la pubblicazione. Che dovrebbe in ogni caso arrivare a breve, perchè agosto si avvicina e dunque è necessario completare l’iter che porterà ai contratti per chi verrà assunto.

Poi sarà il tempo delle polemiche ed eventualmente dei ricorsi. I sindacati, che hanno chiesto un incontro al ministero ottenendolo con ritardo, sono sul piede di guerra. Il Ministero ha rigettato qualunque illazione sul malfunzionamento della piattaforma. I sindacati insistono. Non è escluso che i 30mila sopra citati possano pensare a un maxi ricorso collettivo. In quel caso, a pagarne le conseguenze, sarebbero coloro i quali hanno completato tutto senza problemi. E ne risentirebbe il sistema scolastico in generale.