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Divieto su Istanze Online, come effettuare controllo incrociato graduatorie Ata

Sono giorni frenetici per quel che riguarda la consultazione delle graduatorie provvisorie da parte del Personale ATA interessato alla terza fascia. Le pubblicazioni sono in corso, ma come inevitabile alcuni candidati stanno riscontrando problemi. Il che fa crescere l’ansia, dal momento che dalla pubblicazione della propria graduatoria, scatta il count down dei dieci giorni utili per inviare reclamo.Divieto su Istanze Online, come effettuare controllo incrociato graduatorie Ata

Che significa il simboletto

Le segreterie potranno elaborare le graduatorie definitive solo nel momento in cui tutti i reclami verranno analizzati e vagliati, per decidere se respingerli o accoglierli.

Le supplenze 2021 potranno essere avviate solo in seguito a questa procedura, e ci si augura possa partire in tempo per il nuovo anno scolastico.

Nonostante gran parte delle graduatorie sono state pubblicate, ci sono alcuni casi in cui c’è ancora da aspettare. La consultazione sta avvenendo sul sito Istanze Online. Nel caso in cui la graduatoria non sia stata ancora pubblicata, troverete il simboletto del divieto in corrispondenza. Il che non vuol dire che voi non potete consultare la graduatoria, ma che la graduatoria non è stata proprio pubblicata.

Come verificare la pubblicazione della graduatoria

Un controllo incrociato, a questo proposito, potrebbe essere efficace. Come farlo? Controllando sui siti degli uffici scolastici. Su questo genere di portali, infatti, potete verificare la data di pubblicazione a livello provinciale e i siti delle scuole. Qui le graduatorie vengono pubblicate.

Per quel che riguarda i dieci giorni per presentare reclamo, fa fede proprio la data di pubblicazione a livello provinciale, unica per tutte le scuole di quella provincia. Niente da fare per l’errore del mancato inserimento delle 29 scuole del triennio precedente. Secondo il ministero non c’è nulla da imputare al funzionamento della procedura online. A conferma di ciò, il ministero ha portato come prova il bassissimo numero di utenti coinvolti da questo errore.