Scuola

Contratti, concorsi e formazione: il Ministro Bianchi cambia così la scuola

Stanno facendo molto discutere, in queste ore, le recenti dichiarazioni rilasciate dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Un ruolo certamente tra i più delicati, quello del titolare del dicastero che nel bene o nel male decide le sorti di una larghissima parte del Paese, tra docenti, alunni, personale del mondo della scuola e famiglie che gravitano a questo pianeta.Contratti, concorsi e formazione: il Ministro Bianchi cambia così la scuola

Per il ministro a qualche mese dal suo insediamento, è stato il momento di fare il punto della situazione su diversi punti delicati come contratto, reclutamento e formazione docenti. Il mese di luglio è da sempre un mese significativo in questo senso, tra licenziamenti, attesa per immissioni in ruolo e chiusura delle scuole per le vacanze estive. In questo momento storico particolare poi, tra fine di un anno caratterizzato dalla didattica a distanza, e l’attesa per capire se il prossimo anno potrà svolgersi in condizioni più o meno normali, pandemia permettendo, ogni parola e ogni decisione assume un peso specifico doppio.

Regolarizzare i concorsi scuola

Secondo il ministro, uno dei mali che ha afflitto la scuola in questi ultimi anni è stata la realizzazione a singhiozzo dei concorsi scuola. Assenza di certezze che hanno contribuito ad acuire precariato, discontinuità didattica e caos all’interno degli istituti.

Sulle buone intenzioni dei docenti e di chi aspira a diventare tale Bianchi non ha dubbi. Ma non ha nemmeno dubbi che sia indispensabile formare i docenti spingendo sul ruolo sociale del ruolo dell’insegnante. E per fare questo serve allestire, a cominciare dai corsi di laurea, dei percorsi chiaramente rivolti a una professione stimata e stimabile come quella dell’insegnante’.

Ruolo educativo del docente

Sul tema dei contratti, il Ministro ha ammesso che ci sono problemi burocratici e formali da risolvere. Ma ha anche sottolineato come sia indispensabile ricostruire dei percorsi che abbiano chiaramente come destinazione il mestiere straordinario di insegnante.

Per il ministro in questi anni agli insegnanti non sono stati dati sufficienti strumenti per poter gestire situazioni complesse con i ragazzi. Lo scopo è dare ai ragazzi il riferimento di un adulto che li accompagni in una fase di così profonda trasformazione della vita.

Un occhio particolare, infine, è rivolto dal Miur alla formazione continua, aspetto centrale del Piano nazionale di rilancio e resilienza.