Scuola

Renzi: “Insegnanti come i netturbini, tornino a lavorare”

Buona Scuola mica tanto: i supplenti sono aumentati da quando c'è la Riforma Renzi

I professori, come i netturbini e altre categorie, possono e devono ritornare al lavoro. Lo sostiene Matteo Renzi, esprimendo il suo disaccordo nei confronti della prudenza che regna da parte di tutti colori i quali vorrebbero rimandare la riapertura delle scuole. “I professori devono fare test e tamponi e anche il vaccino. Stima per la categoria dei docenti: se farmacisti, netturbini e cassieri lavorano da febbraio, non vedo perché i docenti debbano continuare a stare a casa”, spiega l’ex premier.

Frasi che hanno destato molte polemiche, considerato che in molti considerano il paragone ingeneroso nei confronti di chi sta per affrontare la gestione della disciplina e della salute di intere classi di ragazzi, prendendosi la responsabilità del loro possibile contagio e di quello delle loro famiglie. dovendo allo stesso tempo pensare a tutelare la propria di salute, che in molti casi non è ottimale, anche in virtù di una età media dei docenti che non gioca a favore della categoria.

Renzi spiega che “La scuola è la madre di tutte le battaglie in questa fase, insieme al lavoro. Penso che oggi sia fondamentale dare tutti una mano perché riparta”.

Sulla ministra Azzolina, più volte attaccata da Salvini che ne ha chiesto la sfiducia: “i conti di solito si fanno alla fine. Qui si faranno all’inizio, dopo la riapertura”.

Intanto da domani, con l’arrivo di settembre, inizia il conto alla rovescia per il ritorno in classe che avverrà il 14 settembre in buona parte di Italia e il 24 settembre nelle regioni, come la Puglia, che hanno voluto il rinvio. Il tutto con la questione dei trasporti pubblici che rischiano di andare in tilt, ancora da risolvere.