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Personale Ata: taglio dei posti a Sud e incrementi a Nord

Il personale Ata e la sua ripartizione sono sempre al centro di polemiche: organici sottodimensionati, stipendi bassi, come accertato anche dalla Corte dei conti. Intanto il Ministero dell’istruzione ha pubblicato la consueta nota annuale e il decreto interministeriale con cui rivede le dotazioni e le ripartizioni triennali dei posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola italiana, per l’anno scolastico 2018-2019.







Al Decreto di aggiornamento ripartizioni il Miur ha allegato le varie tabelle in cui viene indicata la consistenza del personale Ata per ciascun Ufficio scolastico regionale. Una quantificazione definita complessivamente a livello nazionale, e ripartita poi tra le varie Regioni italiane. È qui che si nota una discrepanza tra Regioni del nord e del sud. Il Sud vede una riduzioni di posti assegnati, mentre al Nord è previsto un incremento di posti.

La ripartizione effettuata dal ministero è stata effettuata anche tenendo conto della presenza degli alunni disabili, degli specifici ambiti territoriali e delle diverse esigenze socio-ambientali, nonché del piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche.

Personale Ata: quanti posti totali

Cerchiamo di capire le novità sulla dotazione complessiva di posti previsti da questo aggiornamento ministeriale. A livello nazionale il numero complessivo di organico previsto è di 203 mila e 398 posti. In realtà sono 58 posti in meno rispetto a quelli previsti nell’anno scolastico 2017-2018, quando era stato previsto un numero di 203 mila e 456.

C’è un però, perché anche se a livello nazionale si è lievemente ridotto il numero di personale previsto, si è distribuito questo numero tra le varie regioni, prevedendo un taglio di posti in alcune Regioni italiane e un incremento di posti in altre.

Vediamo la ripartizione per categoria professionale.

Personale Ata: assistenti amministrativi

Il numero dei posti previsti per il personale Ata assistente amministrativo rimane invariato – 46 mila e 822 posti – anche se la ripartizione ha penalizzato alcune regioni, dove c’è stato un taglio, e premiato altre, che invece hanno visto un incremento posti:

  • Taglio posti: Basilicata (-7), Calabria (-9), Campania (-30), Molise (-6), Puglia (-27), Sicilia (-20), Veneto (-4);
  • Incremento posti: Abruzzo (+3), Emilia Romagna (+23), Friuli Venezia Giulia (+5), Lazio (+24), Liguria (+1), Lombardia (+19), Marche (+4), Piemonte (+5), Sardegna (+1), Toscana (+17), Umbria (+1).

Personale Ata: assistenti tecnici

I posti nazionali per la categoria di assistente tecnico saranno invece 16 mila e 175, in questo caso senza variazioni regionali.

Personale Ata: collaboratore scolastico

I posti riservati ai collaboratori scolastici per l’anno scolastico 2018-19, calcolati complessivamente a livello nazionale saranno di 131 mila e 143. Anche in questo caso alcune regione hanno subito tagli, mentre altri hanno beneficiato di un incremento posti. Ancora una volta, penalizzato è perlopiù il sud. In particolare:

  • Taglio posti: Basilicata (-23), Calabria (-28), Campania (-85), Molise (-15), Puglia (-71), Sicilia (-53), Veneto (-10);
  • Incremento posti: Abruzzo (+7), Emilia Romagna (+65), Friuli Venezia Giulia (+15), Lazio (+65), Liguria (+1), Lombardia (+52), Marche (+10), Piemonte (+13), Sardegna (+5), Toscana (+49), Umbria (+3).

Personale Ata: direttori dei servizi generali e amministrativi

Il personale Ata Dsga si attesta sui 7 mila e 936 posti stabiliti a livello nazionale, 58 posti in meno rispetto allo scorso anno scolastico. Qui le uniche regioni “premiate con un incremento posti sono: Basilicata, Emilia Romagna, Lombardia, Marche. La sforbiciata riguarda invece: Campania, Calabria, Friuli, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto.

Per riassumente il versante tagli-incrementi, suddiviso per regioni, si può dire che le Regioni italiane più penalizzate sono sicuramente quelle a Sud della penisola, eccezion fatta per una regina del Nord, il Veneto:

  • Basilicata;
  • Calabria;
  • Campania,
  • Molise;
  • Puglia;
  • Veneto;

con picco di taglio dei posti in Sicilia, Puglia, Campania.

Le fortunate invece, che hanno beneficiato di un incremento posti, sembrano essere:

  • Emilia Romagna;
  • Lombardia;
  • Piemonte;
  • Friuli Venezia Giulia;
  • Abruzzo;
  • Toscana;
  • Marche;
  • Lazio






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