Scuola

Bando concorso dirigente scolastico: le categorie escluse

Dopo due anni di attesa, arriva il concorso per dirigenti scolastici e considerando l’alto numero di reggenze, che con il nuovo anno sono arrivare quasi a 2mila, potrebbe essere ricordato come quello con più posti a disposizione nella storia dell’istruzione pubblica.







L’uscita in Gazzetta Ufficiale, “potrebbe essere soltanto questione di giorni poi, finalmente, vi sarà la fumata bianca”, ha scritto in queste ore Tuttoscuola. La rivista dà per scontato “che, appena pubblicato il Regolamento, esca anche il bando vero e proprio, nel quale, tra l’altro, sarà quantificato il numero dei posti a concorso”.

Su chi potrà accadere, sembra che i giochi siano ormai fatti. E non arrivano buone notizie. “I requisiti per la partecipazione al concorso sono già chiaramente fissati dal Regolamento (art. 6); il bando dovrebbe, quindi, limitarsi a replicarli”. Secondo le anticipazioni, “gli interessati devono essere di ruolo in scuole statali (confermati dopo l’anno di prova, cioè immessi in ruolo almeno nel 2016-17). Non possono partecipare, quindi, docenti attualmente in servizio nella scuola paritaria. Nemmeno possono partecipare docenti attualmente non di ruolo. L’anzianità minima di servizio richiesta è di almeno cinque anni che possono essere stati prestati in buona parte anche come docente precario o in scuole paritarie”.

Tuttoscuola specifica che “viene considerato come anno intero se il servizio pre-ruolo ha avuto la durata di almeno centottanta giorni o sia stato prestato ininterrottamente dal primo febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale”. Per poi chiudere ricordando che “c’è già chi prepara ricorsi per sostenere candidati non di ruolo o in servizio nelle scuole paritarie”.

Tra le indiscrezioni corrette della rivista specializzata risulta anche quella dei ricorsi. Perché il Miur dovrà spiegare ai giudici per quale motivo un docente precario laureato con cinque anni di anzianità di servizio non debba mettersi in gioco e partecipare al concorso pubblico per dirigenti scolastici. Anche perché ci sono precedenti in tribunale, su casi analoghi che reputano l’assunzione a tempo indeterminato non fondamentale per essere ammessi. Come quello del Tar Lazio che, con la sentenza 5011/2014, mai sospesa dal Consiglio di Stato, ha dato il via libera ai candidati alla precedente selezione per presidi.