Scuola

Mobilità scuola 2017/2018: no discrezionalità dirigenti, centralità collegio, oggettività requisiti

Qualcosa si muove, perdonate il gioco di parole, sul tema mobilità, ma ancora non abbastanza evidentemente. Negli ultimi incontri istituzionali si sono affrontati temi importanti. Ora si aspetta la risposta del Governo, dal momento che tutto è pronto ma sembra permanere una situazione di stallo che potrebbe mandare a monte il tentativo di risolvere la questione in tempi brevi







L’ipotesi di CCNI sottoscritta il 31 gennaio contiene tutte le disposizioni già definite. Si tratta di disposizioni peraltro contenute anche nell’Ordinanza Ministeriale e nella modulistica specifica, nonché nella predisposizione del portale aggiornato su Istanze on line.

Non manca nulla: sono infatti pronti anche i bollettini ufficiali e i moduli cartacei per i licei musicali. Ma questo non cambia la situazione: da quasi due mesi l’iter del testo contrattuale è in attesa dell’autorizzazione da parte degli organi di verifica.

La proposta ha ottenuto il sì dell’Ufficio centrale di bilancio (UCB) del MIUR. Ora si aspetta quello della Funzione Pubblica per il controllo di compatibilità. Nel frattempo, sono decine di migliaia i lavoratori in attesa di una risposta e di capire quale direzione verrà intrapresa.

Il contratto di mobilità è la cartina di tornasole per comprendere i rapporti tra i ministri del MIUR e del MEF. Il nodo è la quantificazione dei posti da trasferire in organico di diritto. E’ questa la dimensione del Decreto Madia che modifica il Testo unico del pubblico impiego.

Si tratta di elementi che hanno il loro peso sull’accordo pre-siglato. La speranza è che da questo non dipenda il semaforo verde. Uno dei nodi cruciali è la trattativa per la “chiamata” dagli ambiti alle scuole. Dell’argomento si sta discutendo al MIUR, anche troppo, con il risultato che i tempi si allungano.

L’auspicio dei docenti interessati è che si arrivi a nessuna discrezionalità da parte dei dirigenti, ruolo centrale e deliberante del collegio, oggettività dei requisiti e omogeneità e trasparenza delle procedure. Per il momento sono temi senza risposta da parte delle istituzioni.