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Arrivano Concorso scuola 2018 e FIT: ma le cattedre non ci sono

Sta cambiando il modo di diventare docenti in Italia, e nel futuro prossimo concorso scuola 2018 e percorso FIT sanciranno questi cambiamenti.

Il nuovo sistema di reclutamento e di formazione iniziale che prosegue il percorso iniziato con la Buona Scuola di Renzi durerà almeno fino a quando non si andrà nuovamente a votare. Ma la sensazione è che questi nuovi meccanismi lascino ancora una volta molto perplessi, per quel che riguarda tempi di inserimento e meritocrazia.

I decreti legislativi pensati per il reclutamento dei docenti prevedono:

laurea magistrale con almeno 24 CFU negli ambiti psico-pedagogici, didattici e antropologici

concorsi a cadenza triennale (il prossimo è il concorso scuola 2018)

I vincitori del concorso accedono al FIT, percorso di formazione triennale che porterebbe a una assunzione a tempo indeterminato. Di questi tre anni, un anno sarà dedicato alla specializzazione e sarà basato sull’acquisizione di conoscenze teoriche. Poi il successivo biennio sarà più pratico, con lezioni, laboratori e tirocini.

Quindi addio all’abilitazione come la conosciamo. E chi ha già affrontato i due concorsi, quello per l’abilitazione (abilitati TFA) e quello per l’insegnamento? Per loro ci sarà una fase transitoria.

La sensazione è però che si passi a un nuovo sistema quando ancora gli effetti del precedente non sono ancora stati messi a posto: le GM del concorso 2016 in alcuni casi non sono state ancora esaurite. Ci sono centinaia di docenti senza cattedra, senza dimenticare tutti gli abilitati TFA e PAS non vincitori di concorso. Si riuscirà a svuotare le GaE, le nuove GM del concorso scuola 2016 e quella degli abilitati TFA e PAS? Difficile dire se e quando.