Addio abilitazione docenti, arriva il Fit: ma sarà retribuito
Il modo di diventare insegnanti sta cambiando e nel futuro prossimo questi cambiamenti subiranno una brusca accelerata, come d’altra parte anticipato nelle scorse settimane.
La riforma del sistema, in seguito alla fase transitoria, prevede per il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento ai fini dell’accesso alla professione il Fit. Si tratta di un nuovo sistema di formazione e reclutamento degli insegnanti che esclude il percorso attraverso la classica abilitazione (a parte il III ciclo di TFA), e introduce un nuovo percorso di formazione retribuito che durerà tre anni. Dopo aver conseguito la laurea magistrale gli aspiranti docenti dovranno superare un concorso.
A questo punto potranno accedere a un contratto triennale retribuito di formazione, il Fit (formazione iniziale tirocinio). Questo percorso prevede tre anni di formazione teorico-pratica tra scuola e università. Il primo anno sarà riservato alla specializzazione e alla valutazione. Poi ci saranno due anni di laboratori, lezioni e tirocini nella scuola.
Alla fine di questo percorso arriverà l’ufficializzazione in ruolo, preceduta però da una valutazione da parte degli organi collegiali.
Insomma per diventare docenti serviranno 5 anni di corso di laurea e 3 anni di formazione/lavoro con un contratto a tempo determinato. La buona notizia è che i docenti saranno già pagati durante il tirocinio. Alla fine di questo percorso, dovrebbero entrare in ruolo firmando il contratto a tempo indeterminato. Le Commissioni parlamentari hanno già detto sì, ora si attende l’approvazione definitiva del decreto legislativo da parte del governo.
Il primo concorso scuola è previsto nel 2018, nel frattempo lo scopo è svuotare le graduatorie degli abilitati (GaE e II fascia di istituto) e ad avviare la stabilizzazione dei precari con 36 mesi di servizio.