Scuola

Tfa III ciclo: possibile annullamento, ultimi aggiornamenti

Si ritorna a parlare di tfa III ciclo. Oggi pomeriggio 1 dicembre è fissato l’incontro tra il Miur e i sindacati. L’oggetto dell’incontro sarebbe proprio il tirocinio formativo attivo.

In merito al tfa terzo ciclo c’è ancora molta confusione. Ad oggi infatti non si ha la certezza se il bando sarà pubblicato o meno.

Attendiamo il termine dell’incontro per avere maggiori chiarimenti in merito.

In questi ultimi giorni in rete si è parlato di un possibile annullamento del nuovo ciclo del tirocinio formativo attivo.

Sembrerebbe (notizia da confermare) che il Governo abbia intenzione di attivare una prova orale per i 200 mila insegnanti precari della seconda fascia in attesa da diverso tempo dell’immissione in ruolo.

Oltre a questo sarebbe previsto un test di valutazione per l’abilitazione di circa 80 mila docenti inseriti all’interno della terza fascia.

La mancata pubblicazione del bando relativo al tfa terzo ciclo porterebbe dunque all’inizio del nuovo percorso formativo e di reclutamento previsto e indicato diversi mesi fa dal Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

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In merito a questa situazione è intervenuta Serena Vitucci, responsabile accesso all’insegnamento di LINK Coordinamento Universitario che ha dichiarato: “Crediamo che un ulteriore ritardo non sia più accettabile e chiediamo che il MIUR indica al più presto un terzo ciclo di TFA come fase transitoria prima del concorso-corso.

Chiediamo inoltre che il nuovo bando non presenti i grossi difetti dei due precedenti: vogliamo una tassazione progressiva, l’accesso dei ‘tieffini’ ai benefici del diritto allo studio e modifiche sul piano didattico che rendano il percorso realmente formativo”.

“Ad oggi sono decine di migliaia gli insegnanti precari di terza fascia e gli studenti neo-laureati in attesa di un reale percorso di abilitazione, come il TFA annunciato nei mesi scorsi.

Un’attesa che adesso non è più rimandabile. Siamo pronti a mobilitarci per difendere le legittime aspirazioni di migliaia di studenti e studentesse”.

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