Pensioni, mobilitazione del 2 aprile anche per i quota 96 della scuola
La mobilitazione del 2 aprile riguarda da vicino anche il mondo della scuola, con i sindacati che chiedono a gran voce che venga risolta la questione dei quota 96. In generale sarà una manifestazione per la flessibilità in uscita, ma non solo. I sindacati Cgil, Cisl e Uil saranno in prima linea per difendere i diritti dei giovani, dei lavoratori precari e di quelli che svolgono lavori usuranti.
In generale sarà l’ennesima mobilitazione contro la legge Fornero. “Cambiare le pensioni per dare lavoro ai giovani” è lo slogan che Cgil Cisl Uil hanno scelto per scendere in piazza sabato 2 aprile nelle principali piazze d’Italia.
Il tema caldo è l’uscita dal mondo del lavoro, che con le leggi attuali dal 1° gennaio 2019 arriverà a 67 anni per donne e uomini.
La pensione anticipata prevede invece il completamento di almeno 43 anni e 3 mesi di contributi, 42 anni e 3 mesi le donne. Capitolo penalizzazione: se ci si ritira prima del 62° anno dal 2018 scatta il taglio dell’1-2% sull’assegno per ogni anno di anticipo rispetto all’età di 62 anni.
I temi che i sindacati chiedono di affrontare sono quindi flessibilità dai 62 anni di età, ottava salvaguardia esodati, revisione delle ricongiunzioni onerose, quota 96 della scuola, benefici previdenziali per i lavoratori che assistono familiari con disabilità gravi e tutela per i lavoratori precoci (potrebbero interessarti le novità sul Noipa).
“La piattaforma unitaria che Cgil Cisl Uil chiedono di discutere con il governo porterebbe – si legge nel comunicato – a modifiche sostanziali al sistema previdenziale così come delineato per ultimo dalla manovra Fornero e pone il problema sia delle pensioni future dei giovani e delle donne, per i quali è necessario ricostruire un quadro di solidarietà, sia dei lavoratori prossimi al pensionamento che hanno bisogno di vedersi riconosciute flessibilità in uscita e pensione anticipata a 41 anni di contributi senza aggancio automatico all’attesa di vita”.